Riceviamo e pubblichiamo
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Riccardo Fortuna
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- Se in Provincia l'ultimo capitolo dell'odissea dei cantieri scuola si è risolto in 24 ore, non si capisce perché nessuno provveda a sbloccare i tanti comuni ancora paralizzati per la ormai “famigerata” circolare Aquilani, che male interpretava la legge regionale in materia.
Già, proprio così, ci segnalano che l'assessorato provinciale al Lavoro non ha ancora provveduto a comunicare nulla di quanto risultato dal Consiglio Provinciale del 6marzo scorso.
Due pesi e due misure, a seconda degli enti che abbiano contratto cantieri scuola: questo è gravissimo.
Quel che è peggio, ci dicono che ancora lunedì 10 marzo una persona delegata dall’assessorato al Lavoro sosteneva la correttezza della nota “Aquilani”, di fronte ai delegati dei vari comuni, all'appuntamento indetto dalla GR-servizi a La Quercia.
Così in chiusura di bilancio diverse amministrazioni, non sanno ancora se possono prevedere un capitolo per la stabilizzazione dei cantieristi, che è pure d'obbligo.
C'è di più! A Fabrica per esempio, la proroga annuale concessa dalla Regione ai comuni sarebbe stata spezzettata in più intervalli dalla dirigente provinciale, per un suo scrupolo che non comprendiamo, come non ci spieghiamo perché a Fabrica sì ed altrove no?
Guarda un po’, ora quella sua stessa scelta di spacchettare la proroga impedirebbe, sempre secondo la dirigente, la stabilizzazione dei ragazzi in questione: come se una “proroga” avesse comportato la “cessazione” del rapporto, eppure in Consiglio, su richiesta del consigliere Fortuna ci pare proprio che la dirigente abbia ammesso il contrario.
Qui ci pare che qualcuno stia giocando.
Il termine “proroga”, lo ricordiamo ad eventuali funzionari “distratti”, vuol dire “continuazione”, non “cessazione” di un rapporto. Inoltre questa “continuazione”, concessa per un anno dalla Regione, non perde la sua validità ai sensi della legge regionale solo per lo zelo di un ufficio provinciale. In tal caso sarebbero le sedi di tribunale a restituire la ragione a chi ne è stato privato, ossia i tanti giovani lavoratori che in questi giorni stanno ancora col fiato sospeso.
Va da sé che a seguito di eventuali future sentenze, a pagare di tasca propria, sarebbero le amministrazioni pubbliche, ossia i cittadini della Tuscia e non certo i funzionari distratti.
Vogliamo che la situazione venga chiarita subito e definitivamente; il Presidente del Consiglio Provinciale convochi con la massima urgenza una Commissione Lavoro aperta ai rappresentanti dei comuni interessati, alla quale è d'obbligo invitare anche l'assessore Regionale al Lavoro Alessandra Tibaldi.
I consiglieri provinciali Riccardo Fortuna Massimo Miccini
Partito della Rifondazione Comunista / La Sinistra, L'Arcobaleno