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L'assessore Piazzai
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-E’ in arrivo il piano provinciale dei rifiuti.
Nuovo, condiviso e basato sulla programmazione. Le linee guida sono state presentate ieri pomeriggio a palazzo Gentili a sindaci, associazioni di categoria e ambientaliste, cittadini, consiglieri provinciali e commissione provinciale Ambiente alla presenza del capogruppo del Pd in consiglio regionale, Giuseppe Parroncini - nel corso del secondo tavolo tematico sulla raccolta e gestione dei rifiuti, nell’ambito del processo di Agenda 21 locale.
“Il primo tavolo dice il presidente della Provincia, Alessandro Mazzoli - si era svolto nel luglio del 2006: già in quell’occasione erano scaturite diverse proposte e ieri il confronto è proseguito. Questa è la dimostrazione che in merito a un tema così importante e delicato come il piano provinciale dei rifiuti, stiamo lavorando seriamente e con la ferma volontà di procedere in maniera condivisa”.
“L’incontro di ieri spiega l’assessore all’Ambiente, Tolmino Piazzai è servito infatti anche ad avanzare consigli, verificare e valutare se c’è la necessità di approfondire qualche aspetto. Si tratta di un lavoro in itinere, aperto a ricevere idee, ma sul quale è necessario chiudere il prima possibile”.
La bozza del piano dei rifiuti presentata è dunque un’ipotesi. Che parte da alcune considerazioni: nel 2006 sono stati prodotti 550 chilogrammi di rifiuti per abitante, con un dato di raccolta differenziata che si attesta al 10 per cento; per quanto riguarda lo smaltimento, nello stesso anno 138.000 tonnellate sono arrivate dalla provincia di Viterbo e 70.000 da quella di Rieti.
Fermo restando che nel piano del commissario Piero Marrazzo è scritto che ogni provincia dovrà essere autosufficiente. Nel nuovo documento provinciale, la Tuscia viterbese è stata suddivisa in tre bacini di raccolta, in base alle caratteristiche demografiche, la localizzazione degli impianti e la rete stradale.
Quindi, l’aspetto che tocca la raccolta differenziata. Due le modalità: una incentrata sul porta a porta, un’altra in ambito stradale. Nel primo caso, verranno utilizzati sacchetti colorati, biopattumiere per l’organico e contenitori; nel secondo, ci sarà la distribuzione di compostori domestici e di contenitori per tipologia di raccolta. A supporto del quadro, 27 ecocentri sparsi sul territorio provinciale: 9 da autorizzare all’esercizio (2 dei quali nel capoluogo) e 18 da autorizzare alla realizzazione.
In base a questo, l’88 per cento della popolazione sarà servita attraverso il porta a porta, il 12 invece tramite il servizio sulle strade. Chiara, quindi, la spinta sul primo punto. Naturalmente per mettere in atto il piano sono necessarie le risorse.
“Per renderlo operativo continua Piazzai sono necessari 14 milioni di euro. Nel bilancio 2008 della Provincia ne è già stato stanziato uno. Per il resto, ci hanno confortato le parole di Parroncini, secondo il quale le nostre cifre sono compatibili col quadro finanziario regionale.
La Regione Lazio può infatti intervenire attraverso i fondi del Por (Programma operativo regionale), pari a 175 milioni di fondi europei. Parroncini ha inoltre sottolineato come la Provincia di Viterbo sia il primo caso nel Lazio ad aver lavorato sulla base del piano di Marrazzo”.
Ora le linee guida sono sotto la lente di ingrandimento per essere eventualmente migliorate. “Le abbiamo inviate a tutti i comuni. Ci impegnamo comunque a chiudere conclude Piazzai - e portare il tutto in consiglio il prima possibile. Stiamo infine stipulando un accordo quadro con il Conai, per una campagna informativa e di sensibilizzazione nella prima fase e per un aiuto concreto nelle metodologie da seguire nella raccolta stessa nella seconda”.