-Distretto agroalimentare di qualità dei Monti Cimini, lunedì 17 marzo il battesimo, con la presentazione del soggetto tecnico incaricato della relazione del piano e l’avvio della programmazione.
Nella sala conferenze della Provincia, alle 11, si terrà l’appuntamento alla presenza di rappresentanti della Regione Lazio, tra cui il consigliere Giuseppe Parroncini, del presidente della Provincia, Alessandro Mazzoli, e dell’assessore provinciale all’Agricoltura, Mario Trapé. Parteciperanno poi l’Arsial, i Comuni interessati, la Camera di commercio, sindacati e associazioni di categoria.
“La nascita del distretto agroalimentare di qualità dei Monti Cimini - spiega Mazzoli - è un successo per il nostro territorio. Grazie alla ferma volontà della Regione e al forte impegno della Provincia in tal senso, possiamo vantare di essere i primi nel Lazio a partire. Ora dobbiamo lavorare di concerto con tutti i soggetti coinvolti, affinché il distretto diventi il motore propulsivo per l’economia locale, puntando sulla qualità dei prodotti immessi sul mercato”.
“Il distretto rurale prosegue il presidente è un sistema economico territoriale che vanta un’identità storica e territoriale omogenea, derivante dall’integrazione tra attività agricole e gli altri settori, in maniera coerente con le tradizioni e le vocazioni naturali. Scopo del distretto è proprio la valorizzazione delle vocazioni agricole e il consolidamento dell’integrazione con gli altri comparti produttivi”.
Soddisfazione anche da Trapè. “Lunedì è il primo giorno ufficiale del distretto dice l’assessore -, a dimostrazione di come la Regione, che ringrazio per il lavoro svolto, mantiene le promesse. E questo primo appuntamento vogliamo aprirlo con un confronto col tavolo di partenariato per la definizione del calendario degli interventi e la relativa programmazione, in modo che il soggetto gestore lavori con Comuni, associazioni di categoria, piccole e medie imprese, ma anche attori della cultura e del turismo. Lo scopo è quello di disegnare una strategia efficace e condivisa”.
Sul fronte economico, “oltre alle risorse già a disposizione continua Trapè possiamo puntare sui bandi del Psr, il piano di sviluppo rurale, presentando proposte programmatiche per accedere ad altri finanziamenti”.
Questi i 25 Comuni facenti parte del distretto: Bassano in Teverina, Bomarzo, Calcata, Canepina, Capranica, Caprarola, Carbognano, Castel Sant’Elia, Civita Castellana, Corchiano, Fabrica di Roma, Faleria, Gallese, Monterosi, Nepi, Orte, Ronciglione, Soriano nel Cimino, Sutri, Valleranno, Vasannelo, Vetralla, Vignanello, Viterbo, Vitorchiano.
Questi i parametri alla base della perimetrazione: la spiccata ruralità delle aree, testimoniata dalla bassa densità abitativa e dalla percentuale di popolazione residente in nuclei e case sparse; la quantità di superficie agricola non utilizzata, percentualmente inferiore rispetto al dato regionale; la quasi totale assenza di offerta ricettiva a fronte di flussi turistici pur non indifferenti; il basso livello di frammentazione dei terreni agricoli rispetto al contesto regionale; la forte specializzazione del settore primario nelle colture legnose e in particolare sulla produzione di nocciole e castagne; lo scarso orientamento del settore agricolo alla produzione zootecnica, salvo che nel settore ovino; il buon livello di sviluppo delle attività della trasformazione, specialmente agroalimentare.