Riceviamo e pubblichiamo - Non ne parla più nessuno e addirittura non si conosce quale sia il suo destino: si tratta della “città termale”che doveva essere realizzata, almeno per gli impianti termali, entro il 2008.
Ad annunciarlo era stata la società ”Free dej” dei fratelli Belli; i lavori sarebbero dovuti iniziare nel 2006.
Il nuovo mega-“villaggio” doveva sorgere in località Le Mosse, in una zona di 12 ettari classificata nel piano regolatore F/4“ servizi ed attrezzature private; nuovo impianto termale”.
La società ha anche acquistato ulteriori 30 ettari destinati, sempre nel Pg, a parco pubblico.
Il geologo Giuseppe Pagano, dopo complesse e lunghe indagini, aveva dimostrato, in documenti consegnati al Comune e alla Regione, che non esistevano problemi per le acque sulfuree in quanto il bacino del Bullicame e quello di S. Sisto, qui doveva sorgere il nuovo complesso, sono ”indipendenti”.
Inoltre la sovrintendenza Archeologica avrebbe seguito passo dopo passo i lavori della società dei fratelli Belli.
Sembrava tutto a posto per il “decollo”che comportava un investimento di almeno 50 milioni di euro. I motori, però, non sono mai stati accesi!
Cosa è successo? Quali ostacoli sono insorti? Vi è stato un boicottaggio? I contrasti tra il sindaco e l’Udc, il partito di Gigli, hanno riguardato anche questo problema? Si è scoperto che Viterbo, dopo tanto parlare, non può sopportare altri stabilimenti termali per carenza di disponibilità di acqua? Si ritiene non opportuno recare, in qualche modo, danno alle inziative già esistenti e operanti?
Tutti interrogativi che attendono risposte.
E’ necessario che i cittadini sappiano come stanno le cose e se vi sono responsabilità per un ritardo così clamoroso non imputabile -ne sono convinto- solo alle solite lungaggini burocratiche.
Oreste Massolo