- Il distretto agroalimentare di qualità dei Monti Cimini diventa operativo.
Presentato questa mattina in Provincia il soggetto tecnico, l’Agriconsulting società che da oltre 40 anni opera nel campo della consulenza agricola - che avrà due mesi di tempo per redigere il piano di distretto, sulla base delle istanze arrivate dal territorio.
E quindi, dopo un passaggio col comitato promotore (Provincia, Camera di commercio, ordine degli Agronomi, associazioni di categoria), sarà la giunta regionale ad approvare definitivamente il documento.
Erano presenti il presidente della Provincia, Alessandro Mazzoli, l’assessore all’Agricoltura, Mario Trapè, il capogruppo del Pd in consiglio regionale, Giuseppe Parroncini, il presidente della Camera di commercio, Ferindo Palombella, il presidente della commissione provinciale Agricoltura, consigliere Lina Novelli, Fabrizio Tenna dell’Agriconsulting, insieme a Giuseppe Izzo dell’Arsial, associazioni di categoria, sindaci.
“L’avvio del distretto dei Monti Cimini ha affermato Mazzoli è frutto di una collaborazione tra Provincia e Regione, volta alla riscrittura del mondo dell’agricoltura, di cui la legge sui distretti è il fondamento. Una riscrittura all’insegna della collaborazione e condivisione tra istituzioni e associazioni di categoria, professionalità ed enti locali.
L’idea del mettersi insieme per decidere, e quindi fare, per costruire occasioni di sviluppo e di occupazione, è alla base del distretto dei Monti Cimini.
E il fatto che su 60 Comuni della Provincia ben 25 ne facciamo parte indica da un lato la rilevanza del comparto agricolo nell’economia locale, dall’altro la forza di questa sorta di agenzia di sviluppo locale, che può fare da traino anche agli altri settori”.
“Oggi ha esordito Trapé presentiamo il soggetto tecnico del distretto, individuato tramite gara dall’Arsial, il cui compito sarà predisporre il piano”. Quindi, l’assessore ha descritto le peculiarità del piano.
“Possiamo vantare - ha detto produzioni tipiche d’eccellenza: la nocciola e il castagno, in primo luogo, poi anche olio e vino.
Ora abbiamo uno strumento d’eccezione per valorizzarle, seguendo le linee strategiche di cui abbiamo discusso nei precedenti incontri: il rafforzamento delle filiere, tra cui quella del legno, gli impianti di trasformazione, il collegamento con le piccole e medie imprese e l’artigianato, l’offerta di servizi, puntando alla salvaguardia dell’ambiente e all’agricoltura biologica.
In una parola, dobbiamo puntare sulla multifunzionalità delle imprese agricole”.
Quindi l’intervento di Parroncini. “Dobbiamo fare in modo ha dichiarato il consigliere regionale di non creare, sulla base degli strumenti già attivati, duplicati o sovrapposizioni, ma azioni compatibili l’una con l’altra per coprire tutti i settori e non disperdere risorse.
Bisogna partire dai punti di debolezza del territorio, caratterizzato da una forte frammentazione e dalla perdita di superficie agricola che nel periodo 1990-2000 è stata del 10%, per rilanciare il settore. Considerando che quella dei Cimini è una zona dall’agricoltura efficiente, che occupa tra il 10 e il 20% della forza lavoro.
Ma anche che la nocciola dei Cimini rappresenta 1/3 della produzione nazionale, e quella delle castagne l’8%. Il distretto va quindi inteso come un’area omogenea, che si pone sul mercato come territorio specializzato”.
Tra le direttrici su cui l’Agriconsulting, sulla base delle potenzialità del territorio, costruirà il piano, per poi presentarlo al comitato promotore, ci sono: l’agroalimentare, la filiera del legno e la ruralità, intesa come produzione di servizi.
Approvato dalla giunta regionale il piano di distretto, verrà costruita una società di distretto, che a sua volta individuerà il soggetto gestore. L’obiettivo è accedere ai finanziamenti entro la fine del 2008.