Riceviamo e pubblichiamo - Alla Provincia di Viterbo va di moda cercare di mascherare le responsabilità e gli insuccessi della giunta di sinistra scaricando le colpe di tutto sui dirigenti.
I consiglieri provinciali di Rifondazione comunista cercando di nascondere l’inconcludenza e l’evanescenza dell’operato dell’assessore alla formazione professionale hanno pensato bene di intervenire sulla spinosa vicenda dei Cantieri-scuola attribuendo al dirigente del settore la responsabilità di mettere a rischio la stabilizzazione dei lavoratori.
La questione, come è noto, si trascina da molto tempo ed ha procurato forti tensioni fra i lavoratori stessi e la giunta. Per molto tempo non è stato chiaro quali fossero gli impegni che la giunta intendeva assumersi riguardo la stabilizzazione dei cantieristi.
In particolare era emersa più volte la volontà di alcune forze politiche, non esclusa Rifondazione Comunista, di non procedere alla stabilizzazione di tutti i lavoratori, ma solo di una parte di essi. Si arrivò a sostenere che l’attuale giunta non era tenuta ad impegnarsi per la soluzione di un problema che era una diretta conseguenza delle scelte della precedente amministrazione; a quest’ultima andavano imputate le responsabilità della mancata conclusione del cantiere stesso.
Alla faccia della lotta al precariato!.
Ci volle una lotta serrata da parte dei cantieristi, appoggiati dalle forze politiche della minoranza, con occupazione della sala consiliare, dimostrazioni sotto Palazzo Gentili, intervento dei sindacati (soprattutto di alcuni) per far modificare l’atteggiamento nei loro confronti del presidente e di tutta la giunta.
La giunta accettò la soluzione di procedere alla proroga dei cantieri-scuola in modo da evitare l’interruzione del rapporto di lavoro fino al momento in cui si sarebbero svolte le prove di selezione per la stabilizzazione.
Ora, una circolare emanata dal dirigente del settore della formazione professionale sulle modalità applicative delle procedure previste per la stabilizzazione, del tutto corretta e necessaria per quanto era stato richiesto dai Comuni, è stata presa a pretesto da Rifondazione comunista per sferrare un attacco politico all’assessore (politicamente vicino ma non troppo) Di Meo e per richiedere la rimozione del dirigente.
E' un meschino e brutto spettacolo della politica in cui si sfrutta un problema serio come quello della ricerca di un posto di lavoro per raggiungere l’obiettivo di attaccare politicamente un alleato-avversario e sbarazzarsi di un dirigente non gradito.
I Comunisti italiani però non hanno gradito l’attacco sferrato nei confronti del loro rappresentante, l’assessore Di Meo, dai cugini di Rifondazione comunista ed hanno reagito pesantemente costringendo questi ultimi a modificare il tiro ripiegando sulla sola richiesta di sostituzione del dirigente.
L’assessore alla formazione professionale, forte dell’aiuto dei suoi due amici consiglieri, disinteressato alle problematiche legate alla conclusione del progetto dei cantieri-scuola, allo stesso modo con cui è disinteressato a quelle della formazione professionale, chiede la sostituzione del dirigente in quanto sarebbe venuto meno il suo rapporto di fiducia con lo stesso.
‘E la terza volta che l’assessore cambia il dirigente del suo settore!
Evidentemente non riesce a trovare alla Provincia di Viterbo dirigenti con capacità sufficienti a poter interpretare la propria valenza politica.
E' veramente avvilente constatare come si utilizzi il ruolo di responsabilità che comporta la gestione dell’assessorato per ottenere rivalse personali.
Il dirigente del settore della formazione professionale ha dimostrato nei fatti la propria competenza professionale e la propria preparazione.
Nella precedente amministrazione ha svolto il ruolo di dirigente alla Formazione professionale, ai Servizi Sociali e alle Risorse Umane. In particolare ha diretto e concluso tutte le procedure che hanno portato alla istituzione del Sistema Formativo Pubblico della Provincia di Viterbo con l’assorbimento di tutti gli Enti privati che gestivano i corsi dell’obbligo formativo.
Per quanto attiene all’attuale ruolo ed al lavoro svolto dalla dottoressa Aquilani è bene ricordare quanto più volte dichiarato dall’assessore Di Meo sulla sua competenza e professionalità. La circolare di cui si è parlato a lungo e in modo sbagliato in questi giorni era un atto dovuto, richiesto dai Comuni, tecnicamente corretto.
Probabilmente la vera colpa del dirigente in questione è quella di essere stato nominato dalla precedente amministrazione e di non essersi supinamente adattata alla volontà dell’assessore.
Massimo Gemini
Capogruppo An Provincia di Viterbo