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“L’ospedale di Acquapendente non è destinato alla chiusura, anzi proprio in questi giorni la direzione generale della Asl Viterbo ha dato seguito al documento che contiene le proposte per il potenziamento dell’attività territoriale del distretto sanitario aquesiano, approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale di Acquapendente durante la seduta del 15 novembre 2007”. Con queste parole l’assessore alla Sanità Claudio Pellegrini risponde alle dichiarazioni a mezzo stampa del circolo aquesiano di An, che accusa gli amministratori di aver dato sempre risposte evasive alle domande sulla situazione dell’ospedale.
“Nessuna domanda è stata rivolta a me e al sindaco continua Pellegrini né per iscritto né verbalmente. Nel documento inviato alla stampa locale dal circolo di AN, e pubblicato nei giorni scorsi, si parla di mobilità dei pazienti, di liste di attesa troppo lunghe, del ritardo nei lavori di costruzione della parte nuova dell’ospedale perché solo due operai ci lavorano.
È necessario fare chiarezza su questi argomenti.
Innanzitutto i numeri dell’ospedale di Acquapendente sono in linea con l’Azienda della ASL Viterbo, in alcuni casi migliori rispetto ad altre strutture del territorio. I tempi di attesa sono lunghi per alcune prestazioni come le visite e gli interventi di oculistica, ma sono brevi o quasi assenti per altre come ad esempio per fare una TAC o esami di laboratorio; inoltre, le prenotazioni vengono fissate a livello aziendale (su tutto il territorio di competenza) per garantire la prestazione entro un certo lasso di tempo.
I due operai di cui si parla nel documento del circolo aquesiano di AN lavorano alla manutenzione ordinaria e quotidiana dell’ospedale, e non sono addetti ai lavori di completamento e ristrutturazione dell’edificio, che purtroppo non procedono e sono fermi per mancanza dei fondi regionali, destinati dalla precedente Giunta Regionale ad altri utilizzi”.
“Quando il gruppo di AN propone la costituzione di centri di eccellenza per salvare e sviluppare l’ospedale conclude l’assessore dimostra di non conoscere la programmazione aziendale regionale, che prevede l’attivazione nel nostro ospedale di numerosi servizi specialistici così come richiesto nel documento approvato a novembre in Consiglio Comunale e che oggi sono già diventati realtà, come la struttura dipartimentale di ginecologia e di ortopedia.
Quest’ultima è momentaneamente sospesa, ma la direzione generale ha già dato disposizione di provvedere quanto prima alla sostituzione dell’ortopedico, ora trasferito ad altra struttura, per riaprire subito l’ambulatorio.
È importante evitare falsi allarmismi nella popolazione, facendo dichiarazioni che non rispondono a verità, e agire insieme per non vanificare il lavoro che gli operatori sanitari svolgono da anni per conquistare la fiducia della popolazione ed assicurare un costante e dignitoso servizio”.