- Nell’incontro tra la Regione e il sistema degli enti locali, per esaminare le linee guida per l’espletamento dello svolgimento delle funzioni relative al settore rifiuti, sono emerse alcune novità sostanziali.
Il commissariamento è terminato il 31 Dicembre 2007 e dal 1° Gennaio 2008 siamo tornati alla gestione normale con le competenze che passano in capo ai Comuni ed alle Province oltre a quelle che restano sempre in capo alla Regione, così come prevede la legge regionale 27 del ‘98 e la 14 del’99.
Tant’è che la giunta regionale si appresta ad approvare in giunta proprio le linee guida per il passaggio delle competenze agli enti locali.
La delega ai rifiuti non è stata assegnata a Zaratti, così come il Presidente della Regione aveva dichiarato di voler fare, ma dal 1° Gennaio è in capo allo stesso Presidente.
Marrazzo resta commissario delegato del Governo sino al 30 Giugno 2008 solo per quegli atti amministrativi di autorizzazione il cui iter è iniziato prima del 31 Dicembre 2007, come l’autorizzazione alla costruzione del gassificatore Ama-Acea-Cerroni ad Albano e la richiesta di allargamento di alcune discariche come quelle di Latina e di Cupinoro a Bracciano, mentre altre richieste di allargamento come quella di Borgo Montello e di Guidonia sono sempre sul tavolo di Marrazzo ma come responsabile rifiuti.
Con la fine del commissariamento finisce anche la fase dell’emergenza e dunque non ha più efficacia il piano del commissario Marrazzo approvato con decreto del 18 Ottobre 2007.
I Comuni, le Province e la Regione da oggi hanno come quadro normativo di riferimento l’unico piano rifiuti approvato dal Consiglio Regionale, quello di Verzaschi del 10 Luglio 2002.
Quel piano prevede 7 impianti di termovalorizzazione, 4 tra Roma e Provincia, 1 nell’ambito provinciale di Frosinone, 1 in quello di Viterbo, 1 in quello di Latina, ed 11 lineee di termovalorizzazione.
Numeri in grado di evitare al Lazio l’emergenza rifiuti della Campania.