Riceviamo e pubblichiamo - In merito alle dichiarazioni rilasciate da Ugo Sposetti sui tre immobili di via dei Pellegrini, di piazza S.Carluccio e dell’ ex Eca, da buon viterbese mi verrebbe da rispondere subito: “Ma che sta’ a di’”.
Ma trattandosi di un argomento di una certa importanza per la città di Viterbo, ritengo opportuno fornire al candidato sindaco di centrosinistra gli opportuni ragguagli sull’attività di recupero e valorizzazione del patrimonio storico cittadino svolta dall’amministrazione uscente di centrodestra.
Ma iniziamo da Palazzo di Vico, apostrofato anonimamente da Sposetti come quello di via dei Pellegrini, che sarebbe, a suo dire, “impraticabile perché rimasto incompiuto”.
Ebbene, il caro Sposetti, se andrà sul posto con la stampa, come annunciato, si renderà conto che la parte sottostante che guarda su via S. Antonio, dove è prevista e già finanziata una scala, è in attesa dell’autorizzazione della soprintendenza alle Belle Arti, dato che durante i lavori è stato ritrovato un palazzetto del 1200 interrato a due metri e mezzo sotto il livello della strada.
Per il resto si stanno eseguendo i lavori di messa a norma degli impianti, mentre rimane solo di effettuare il rifacimento di una piccola parte di tetto.
Per quanto riguarda i locali adibiti a servizi turistici è stato fatto un bando per un progetto di ristrutturazione che non ha finora ricevuto richieste. Ad oggi sono già state predisposte le adeguate procedure per definirne l’utilizzo.
In ogni caso invito Sposetti a fare una passeggiata per il centro storico, potrebbe così accertare la veridicità delle mie affermazioni, ma non solo, potrebbe aiutarci a scoprire chi sia il proprietario del palazzo dell’ospedale vecchio, forse la Regione?
Sarebbe utile saperlo per capire che utilizzo se ne debba fare.
Ma prima credo sia il caso di chiarire anche la situazione degli altri immobili citati dal Sposetti, magari troverà elementi utili per concretizzare quel progetto che tanto lo affascina in questo periodo ossia quello di trasformare il centro storico in una bomboniera.
Ad esempio dovrebbe sapere che dei 19 alloggi, 15 sono stati concessi all’Università degli Studi come foresteria con un contratto del 28 aprile 2005, mentre gli altri 4 sono attualmente abitati da persone non abbienti segnalate dai servizi sociali.
Il fatto che l’Università li abbia scarsamente utilizzati non è una responsabilità del Comune che, accertatone lo scarso uso da parte dell’ente, ha fatto la sua parte chiedendone la restituzione e metterli così a disposizione delle classi meno abbienti, come del resto sta già avvenendo per gli altri quattro.
L’università si è già attivata affinché il Comune riacquisti in breve la disponibilità degli alloggi. Concludo con l’immobile di via della Volta Buia, chiarendo a Sposetti che l’edificio è stato assegnato a tre associazioni, non tre settimane come lui sostiene, sbagliando ancora una volta, ma con atto della giunta comunale n. 7 del 25 gennaio 2008.
Che Sposetti questo non lo sapesse era prevedibile, non conosce nemmeno chi sono le suddette associazioni che ne stanno usufruendo: Eta Beta, Vita Autonoma e gli Amici di Galiana che il candidato sindaco del Pd ha fantasiosamente rinominato gli Amici di Bagnaia.
Per quanto riguarda il progetto preliminare di sistemazione di una parte comune dell’immobile, siamo in attesa di ricevere dalla regione Lazio l’ulteriore finanziamento richiesto in data 28 gennaio 2008 e che consentirà di completare l’esterno della piazza, già intitolata a Giorgio Schirripa, terminando così la ristrutturazione dell’intero edificio.
Antonio Fracassini