Riceviamo e pubblichiamo - La notizia che la Comunità Montana dei Monti Cimini sarà soppressa, comparsa sul Sole 24ore di mercoledì 19 marzo scorso, è frutto della fantasia interpretativa dell’articolista che prende spunto dalla norma di carattere generale introdotta nella legge finanziaria vigente.
Per la verità la Comunità Montana dei Monti Cimini non corre alcun rischio di soppressione in quanto possiede tutti i requisiti necessari per mantenere la sua identità e continuare ad operare come Ente di sviluppo socio-economico del territorio montano e svantaggiato che rappresenta.
La Regione Lazio, a cui la finanziaria 2008 demanda l’emanazione di specifiche norme, dovrà legiferare entro il 30 giugno prossimo e apposite commissioni stanno elaborando il testo della proposta di legge - che a tutt’oggi non è stata sottoposta al vaglio ne della giunta regionale ne degli organi proposti all’approvazione della legge stessa - sul riordino delle Comunità Montane da sottoporre all’approvazione del Consiglio.
Angelo Cappelli, presidente della Comunità Montana dei Monti Cimini, certo che il legislatore stia lavorando nel senso della tutela delle autonomie locali, conferma l’accordo unanime, ribadito a chiare note dall’Uncem, sulla diminuzione del numero dei consiglieri e degli assessori come anche sui tagli delle spese di gestione che la legge impone.
Il presidente aggiunge che “oggi più che mai l’attività della Comunità Montana registra una particolare vivacità - ulteriore prova dell’importanza delle sue competenze in materia di protezione ambientale, sostegno alle attività produttive e agroforestali, promozione del territorio e dei suoi prodotti tipici - su questi temi principali: progetto di raccolta differenziata di rsu e rifiuti speciali.
Piano Antincendio Boschivo, Centro di Educazione Ambientale e sentieri didattici aperti sui Monti Cimini, finanziamento progetti pubblici e privati di investimento del gal dei Cimini, costruzione dell’Agenda 21 locale, progetti di forestazione, lotta con fondi propri alla cinipide del castagno, costituzione del Polo Catastale e tante altre attività.
Siamo certi che la Regione Lazio saprà ben riconoscere e dare una giusta valutazione a quelle Comunità Montane che svolgono a pieno il proprio ruolo istituzionale”.