- Una candida cena dei candidati. Alla Quercia Ugo Sposetti ha voluto tutti attorno a sé, per un incontro conviviale d’incoraggiamento.
In bianco stile matrimonio, dalle tovaglie agli addobbi, alle fodere delle sedie per i commensali, ricoperte con un velo che arrivava fino a terra.
Tutto in bianco. Anche Severo Bruno. Che affacciandosi nella sala è sbiancato, affermando: “Stasera ha detto avete speso tanti soldi quanti ne avete dati a me per sei mesi di campagna elettorale”. E’ l’inflazione che galoppa e soprattutto la voglia di non finire in bianco il 13 e 14 aprile.
Viterbo cambia. E lo si capisce anche dal menù. In prima pagina ovviamente i logo delle due liste a sostegno del candidato sindaco Ugo Sposetti, quindi l’elenco di portate che prevedeva tra l’altro indivia belga, panelle di ceci di Valentano, tartellette e torta di pecorino per antipasto Quindi controfritto di manzo, caponatina di verdure di stagione e gran finale con spumoncino al cioccolato.
Sposetti ha voluto subito chiarire che il suo schieramento per Viterbo ha un’idea. Infatti, nella scelta dei tre vini ce n’era anche uno rosso dolce. Che si chiama “Idea”. Quando si dice passare dalle parole ai fatti.
Agli entusiasti candidati la nouvelle cuisine è piaciuta. Ma più di uno qualche ora dopo è stato visto azzannare hamburger e hot dog in pub cittadini. Cena buona, ma non abbondante o hanno preso subito alla lettera quanto aveva detto poco prima il loro candidato sindaco?
Congedandosi aveva affidato loro un compito: “Correte fino all’ultimo”. Spiegando che si doveva andare nei bar, per capire cosa vuole la gente.
I candidati devono avere messo subito in pratica il consiglio. Visto che a quell’ora di bar aperti ce n’erano pochi, hanno iniziato con i pub.
La cena si è conclusa con un brindisi augurale, con la platea incoraggiata dai dati forniti da Weber della Swg che ha illustrato le percentuali del sondaggio di Viterbo e un dato che alla stampa non è stato reso noto.
L’amministrazione comunale uscente è giudicata nel complesso positivamente dal 45% degli intervistati. Bocciata dal 44%. C’è di che stare allegri. Per festeggiare, magari al bar, però, è meglio aspettare.