- “Una esposizione degli artisti contemporanei viterbesi nelle sale di rappresentanza della Regione o in altri locali di prestigio dell’ente a Roma, magari pensando a una sorta di turnazione fra le cinque province del Lazio”.
Questa è l’idea che l’assessore alla Cultura della Provincia, Renzo Trappolini, ha illustrato all’assessore regionale Giulia Rodano, ringraziandola del sostegno dato alla recente realizzazione del catalogo, curato da Andrea Alessi, con le immagini e l’attività di 277 tra pittori, scultori, acquerellisti, incisori, performer art che negli ultimi cento anni hanno creato le loro opere sotto i cieli della Tuscia.
Trappolini ha anche risposto positivamente a una diffusa sollecitazione venuta dagli artisti e di cui si è fatto autorevole portavoce un maestro grande e illustre come Alessio Paternesi, che si può riassumere in: “un’opera d’arte per ogni opera per l’aeroporto”.
Secondo l’assessore provinciale, occorre a questo riguardo un impegno comune degli enti locali nel disegno, da sostenere sul tavolo delle conferenze di servizi, per far considerare della stessa importanza gli investimenti materiali e le risorse da destinare alla salvaguardia e valorizzazione dell’identità culturale viterbese nell’incontro con la multiculturalità portata dai flussi attesi dei milioni di passeggeri dello scalo aereo e dal movimento croceristico di Civitavecchia.
“L’auspicio secondo Trappolini potrebbe essere quello di inserire nelle normative di appalto delle opere anche l’obbligo di prevedere, per ogni struttura da realizzare, opportune opere artistiche da commissionare con il ricorso a bandi destinati ad artisti del viterbese.
Non mancano precedenti amministravi ai quali richiamarsi e sarebbe anche un’occasione utile per il mondo dell’arte locale. Che potrebbe trovare un valido momento di espressione, competizione e vivacità con quella rilevanza visiva e di respiro che solo i flussi congiunti dello scalo aereo e del porto di Civitavecchia possono assicurare.
Un investimento nell’arte capace di indurre sviluppo e dimostrare la capacità di “volare alto” degli artisti viterbesi. Così - conclude Trappolini - risponderemmo positivamente, nel campo dell’arte, alla disponibilità del territorio a considerare l’Aeroporto come una opportunità e non come una servitù”.