Riceviamo e pubblichiamo
- Caro Giuseppe Anelli,
mi permetto innanzi tutto un tono confidenziale vista la lieve differenza d’età che ci contraddistingue.
Vista la differenza di ruoli che ci appartiene durante queste tornate elettorali, tuttavia, sento la necessità di presentarmi. Sono Daniele Sabatini, il più giovane candidato nella lista del Popolo della Libertà.
Mi corre subito l’obbligo di precisare che non appena ho saputo della vostra lista e della sua composizione ho subito provato una piacevole sensazione di vera simpatia. Bada bene, spesso la simpatia è rivolta per l’ultimo della classe o la squadra che è già condannata alla serie b; nel mio caso si trattava di sincera curiosità.
Senza alcuna difficoltà devo poi ammettere di essere d’accordo su diversi aspetti che tu hai toccato in questi giorni, particolarmente su quanto riguarda la necessità di vedere nuovi volti e, parafrasando le tue parole, la delusione per sentir parlare di aria di rinnovamento e di “largo ai giovani” senza che questo si compisse mai definitivamente.
Tuttavia i tuoi ragionamenti, che sicuramente partono da giusti presupposti e da un’indiscussa buona fede, rivelano una forma di facile populismo che, al di là dell’enfasi iniziale, non possono sicuramente portare a grandi risultati.
Il tuo, il vostro astio nei confronti dei partiti a cosa porta? Creare liste più o meno forti a cosa porta? E soprattutto, una politica senza partiti a chi apparterrebbe? Certo, la tua frase“ …che democrazia significhi governo del popolo e non dei partiti” è molto attraente e d’effetto ma, perdonami, che significa? Questo popolo come dovrebbe proporsi per verificare se è degno o no della fiducia dei cittadini? Singolarmente? O con delle liste civiche? E a quel punto, che differenza vi sarebbe tra tali liste e gli attuali partiti? Beh, dovessi scegliere, almeno nei partiti esiste una forma democratica che deve essere rispettata. E pur sapendo che tale forma di democrazia interna è spesso scadente e/o latente, pur volendo muovere una profonda critica alle malefatte di molti anni dei partiti, davvero non riesco a vedere una Politica che non possa essere guidata dai partiti nel rispetto della democrazia.
Vedi, su un punto importante, immagino, possiamo essere d’accordo: ciò che occorre in ogni modo scongiurare non è l’affermarsi dei partiti a discapito delle liste bensì la partitocrazia che è cosa ben diversa e dannosa ma che, sempre se non vi fossero i partiti o se limitassimo il loro raggio d’azione, lascerebbe il passo a qualcosa di ancora più deleterio: l’oligarchia o l’anarchia, o la listocrazia.
A questo punto, gentile Giuseppe, con la stessa sincerità di cui sopra e con l’auspicio che queste mie parole possano contribuire a far (e a farCi) riflettere, porgo a te e ai ventisette l’augurio per una bella e proficua esperienza elettorale.
A te e a tutti i cittadini viterbesi, il sentito augurio per una Buona Pasqua, ricca di pace e serenità.
Daniele Sabatini
Candidato del Popolo della Libertà - PDL