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Nando Gigli scatenatao
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- “Mi sono candidato per vincere”. Nando Gigli non ci sta a fare la comparsa. E nessuno ne dubitava.
Ma nel corso della presentazione dei candidati dell'Udc, ieri, ha voluto far capire che non lascerà nulla di intentato e che cercherà di mettere tutta la forza del suo partito per riuscire a vincere. O quanto meno per andare al ballottaggio.
Intanto c'è stata una riunificazione, almeno tra fratelli, nel corso della presentazione delle liste, infatti, non è mancato un intervento di Ugo Gigli che, a nome della Rosa Bianca, ha portato il suo saluto. Un saluto non privo di significato politico e di una certa vis polemica contro Brachetti.
“Qui ha detto Ugo Gigli intervenendo nella sede dell'Udc non mi sento un ospite. Mi sento a casa mia. Volevo dire in famiglia... ma ...”, afferma con una buona dose di ironia.
Poi arriva l'attacco politico.
“Mi sembra grottesco il comportamento di Brachetti, che si presenta come rappresentante della Rosa Bianca e poi in Provincia e in Regione sta con il Pd. Mi sembra una cosa indecente”. Manda a dire, tanto per gradire, a Brachetti.
E poi la volta di Nando Gigli.
“Si vuole far passare l'idea che lo scontro sia tra l'amico Marini e Sposetti. Si vuol fare la stessa cosa che si è tentato di fare a livello nazionale. Si vuole accreditare la teoria del voto utile. Con una inquietante sintonia tra Berlusconi e Veltroni.
Il Pdl mi sembra poi solo un cartello elettorale, per ora, tra due forze politiche. Un cartello composto non senza difficoltà. La lista viterbese è stata creata con ciascun partito che ha designato i propri candidati senza che l'altro partito abbia potuto dire nulla.
Lasciando qualche posto ai fuoriusciti dell'Udc. Scelta che per altro rispetto.
In questo senso nel Pd la fusione è più avanzata. La nostra lista è omogenea, è forte, nonostante il tentativo di sfilarci qualche candidato. Va poi considerato che c'è un 25 per cento di elettori che devono ancora decidere”.
Come dire: le condizioni per una buona battaglia ci sono. Ma questo a Gigli non basta.
“Io mi sono candidato con la presunzione di poter vincere. Il candidato sindaco della nostra lista è il migliore sul piano amministrativo rispetto agli altri.
Nel corso della passata amministrazione abbiamo denunciato le cose sbagliate fatte da chi guidava l'amministrazione comunale.
Pur non avendo mai fatto mancare l'appoggio alla giunta sulle questioni significative. Talvolta anche con un senso di colpa.
Una cosa è certa in questa campagna elettorale: si andrà al ballottaggio.
Noi abbiamo una collocazione politica nel centrodestra. Altri non hanno voluto l'apparentamento. Siamo anche disposti a fare domani, quello che non è stato fatto ieri. Ma sia ben chiaro non abbiamo la vocazione a donare sangue.
Le nostre decisioni per l'apparentamento si baseranno sulle scelte che verranno fatte per la città. Ma quello che è veramente pregiudiziale è il metodo di azione di governo. Nella passata amministrazione hanno prevalso metodi clientelari.
Per i i quali i cittadini venivano discriminati. Divisi tra amici da agevolare e non amici talvolta da perseguire.
Per questo ci vuole un cambiamento. E non è certo il cambiamento che vuole Sposetti, se il nuovo metodo che vuole deve essere quello della Asl, ormai diventata una sezione del Pd. Dove chi non è d'accordo viene proscritto e licenziato.
Tutti i cittadini devono avere lo stesso diritto di cittadinanza. Quando ero sindaco le mie porte erano aperte a tutti”.
Si arriva poi alle questioni più concrete.
“Non è vero che noi abbiamo fermato la realizzazione del parcheggi al Sacrario. Abbiamo solo chiesto chiarimenti. Perché non volevamo che si realizzasse un nuovo centro commerciale e non ci sembrava normale spendere 10 milioni di euro per cento posti macchina in più.
Per giunta dando la concessione dei parcheggi a una ditta privata per 35 anni. Il parcheggio interrato si può fare ma nell'interesse della città e non di qualcuno.
Quando abbiamo posto queste domande sono scomparsi tutti.
Stessa cosa per il piano regolatore. Era tutto pronto ma si voleva far gestire tutto a un dirigente e noi ci siamo opposti. Ma che vogliamo fare un secondo caso mense?
Questo metodo di destra o di sinistra che sia non va bene.
Per il bilancio infine sono preoccupato. Spero che il commissario possa fare chiarezza”.
Gigli è scatenato è non le manda a dire.
“Per quanto riguarda le società si è voluto far credere che solo una fosse ben gestita, mettendo in difficoltà le altre non dandogli quello che chiedevano.
La Talete poi è un carrozzone con tre amministratori delegati e tre direttori generali per accontentare i partiti”.