Riceviamo e pubblichiamo - Desidero rispondere al signore Gavini, considerando che la sua risposta al nostro comunicato è insolita e particolare.
Desidero ricordare al signor Gavini che l’accordo a cui abbiamo fatto riferimento è un accordo politico programmatico sottoscritto tra gli Ecologisti ed Italia dei valori, uno dei punti del programma riguarda per l’appunto la questione dei farmer’s market .
Ricordo a Sposetti che il sottoscritto è candidato alla carica di sindaco del Comune di Viterbo e pertanto si impegnerà a promuovere tale iniziativa,diversamente non ci risulta che ad oggi, stranamente il Pd, sia mai intervenuto su tale questione.
Infatti se da una parte il Pd è al corrente che tale iniziativa deve essere disciplinata dal comune, dall'altra parte nessuna attività è stata intrapresa in tale direzione e questo è forse il paradosso.
Ci solletica e diverte pensare che un nostro semplice comunicato abbia fatto alzare il livello di attenzione dei nostri amici del Pd, tanto da prendere posizione su una questione marginale, mentre diversamente il problema della città di Viterbo è legato ad altre questioni molto più complesse.
Per rimanere sul tema, ricordiamo a Gavini che i mercati possono essere realizzati sia su aree pubbliche, ma anche di privati, in locali aperti al pubblico; l’esercizio di vendita può essere espletato dagli imprenditori la cui azienda opera nell’area del mercato.
I mercati sono istituiti, autorizzati e controllati dai Comuni sulla base del disciplinare che regolano le modalità di vendita.
Inoltre che la risoluzione del 10 maggio 2006, n. 0004363 ,protocollo del ministero per lo Sviluppo economico, chiarisce che l’esercizio dell'attività di vendita diretta di prodotti agricoli è soggetta all'iscrizione obbligatoria nel Registro delle imprese tenuto dalle competenti Camere di commercio.
L'obbligo riguarda tutti i produttori agricoli indistintamente. Nessun obbligo occorre , per l'attività di vendita di prodotti agricoli effettuata direttamente in azienda dall'imprenditore agricolo esercente le attività di coltivazione del fondo, allevamento di animali e silvicoltura. Inoltre la normativa prevede che i comuni, anche consorziati o associati, di propria iniziativa o su richiesta degli imprenditori singoli, associati o attraverso le associazioni di produttori e di categoria, istituiscono od autorizzino i mercati agricoli di vendita diretta che soddisfano gli standard di cui al decreto. Infine ricordiamo a Gavini che le Regioni nell’ambito di proprie dotazioni di bilancio promuovono azioni di informazione per i consumatori, attività fondamentale per lo sviluppo di questa nuova filiera, ed in tal senso deve essere considerato l’impegno preso dal Presidente della Commissione Ambiente Claudio Bucci.
Dunque ci diverte tale presa di posizione di Gavini, su una questione marginale , quando il problema della città di Viterbo è di diversa e di ben altra misura.
In primis desideriamo ricordare che i cittadini di Viterbo grazie ad amministrazioni di diverso colore che si sono succedute negli ultimi 20 anni, hanno perso la fiducia e si sentono non a caso usati.
Quindi le questioni reali che riguardano la città di Viterbo e sulle quali invitiamo Gavini e Sposetti a prendere posizioni sono le seguenti.
Il nostro cavallo di battaglia ed uno dei punti programmatici del nostro programma di Viterbo è di rendere il cittadino attore e protagonista delle proprie scelte.
Solo sotto le elezioni amministrative i vari politicanti di turno si ricordano dei cittadini che una volta ricevuta una delega in bianco, spariscono per i successivi cinque anni.
Noi come Di Pietro Italia dei Valori-Ecologisti vogliamo invertire la tendenza e come unico rimedio proponiamo sul modello svedese la pubblicazione e l’accesso di ogni atto amministrativo del Comune di Viterbo e della pubblica amministrazione.
Ogni bando, ogni gara, ogni concorso deve avere regole certe e trasparenti ed ogni cittadino deve poter verificare ogni atto della pubblica amministrazione al fine di accrescere la meritocrazia e la trasparenza e di conseguenza la fiducia dei cittadini verso la pubblica amministrazione.
Vogliamo su tale considerazione anticipare il Gavini che sicuramente prenderà nuovamente ed influentemente posizione, ricordando che l’accesso agli atti amministrativi previsto dalla nostra legislazione è un vero “bluff”.
Mentre in Svezia ogni cittadino ha diritto di avere libero accesso ai documenti ufficiali che non siano espressamente catalogati come riservati, in Italia, come sappiamo, non esiste un diritto di accesso generalizzato, bensì il diritto dei soli soggetti giuridicamente interessati di prendere visione e di estrarre copia dei documenti amministrativi verso cui abbiano un interesse diretto, concreto e attuale.
Lo scarto tra le due legislazioni non va misurato sul dato dell’accesso, generalizzato o meno, quanto sulle finalità per le quali l’accesso è dato.
Se per il legislatore italiano, l’accesso ai documenti amministrativi costituisce principio generale dell’attività amministrativa al fine di favorire la partecipazione e di assicurarne l’imparzialità e la trasparenza (articolo 22, comma 2, legge 241/1990) per il legislatore svedese, il diritto dei suoi cittadini di avere libero accesso ai documenti ufficiali è dato allo scopo di favorire il libero scambio di opinioni e la disponibilità di un’informazione esaustiva. Crediamo non ci sia bisogno di commento.
Infine e su questo desideriamo aprire un dibattito, nella provincia di Viterbo, ma a dire il vero tale questione riguarda anche tante e tante altre amministrazioni della nostra penisola, ad oggi la maggior parte della classe dirigente ha appena la scuola dell’obbligo e dunque scelta non per meritocrazia, ma per altre logiche che non ci riguardano.
Dunque ci chiediamo se per un ragazzo appena laureato sia obbligatorio e preliminare mostrare le proprie capacità e competenze sulla base di curricula, mentre personaggi della politica vengono catapultati a presidenze e consigli di amministrazioni di importanti società sulla base logiche tutte interne ai partiti.
Roberto De Santis
Candidato Sindaco Comune Viterbo