Riceviamo e pubblichiamo
- La campagna per l’elezione del sindaco e il rinnovo del consiglio comunale di Viterbo mi pare volgere verso una fotocopia di quella nazionale, a base di sondaggi, polemiche tra “bravi ragazzi” e “distinti burocrati” da una parte e rigurgiti di antipolitica dall’altra.
Tutto si confonde in un coro, nel quale diventa difficile comprendere quali siano gli impegni che si intendono assumere con le elettrici e gli elettori, quali le differenze tra i vari candidati sulle scelte per il futuro della città.
Credo che sia stata dunque una intuizione appropriata quella di caratterizzare la campagna elettorale mia e della Sinistra l’Arcobaleno con lo slogan “insieme, fuori dal coro”.
La vicenda dell’apertura al traffico civile dell’aeroporto militare è in questo senso emblematica.
La realizzazione del secondo scalo aeroportuale del Lazio a due chilometri e mezzo da piazza del Comune, in piena area termale, deve spingere infatti, a nostro parere, ad una valutazione rigorosa dei costi e dei benefici.
In ogni caso il programma di tale realizzazione deve essere sottoposto al procedimento di valutazione ambientale strategica previsto dalla normativa europea.
Il progetto deve essere sottoposto a valutazione di impatto ambientale e sanitario secondo le leggi: nessuna scorciatoia può essere infatti ammessa sulla salvaguardia del territorio e la salute dei cittadini. Gli altri candidati ne sono consapevoli?
Condividono questa necessità?
Una grande opera destinata a incidere pesantemente sul territorio e il suo sviluppo non può essere accolta acriticamente, ma deve essere riguardata nell’ottica di uno sviluppo sostenibile: quello che passa dalla realizzazione del parco dell’Arcionello a quella del parco termale dalle Masse al Bagnaccio; quello che veda un contenimento dell’espansione urbanistica in favore di progetti di recupero e riqualificazione dell’esistente; quello che guarda alla chiusura del centro storico al traffico, che vede la modernità nel raddoppio della linea ferroviaria Viterbo-Bracciano-Roma e nel suo interramento nel tratto tra Porta Fiorentina e Porta Romana; quello che punta alla raccolta differenziata dei rifiuti nella misura del 50% in due anni.
Cosa ne pensano gli altri candidati di una agenda amministrativa connotata da queste priorità? Come intendono realizzare appieno la trasparenza delle decisioni e la partecipazione dei cittadini?
Sostengono la costituzione dei municipi per garantire l’adeguata rappresentanza delle popolazioni nelle frazioni principali? Sono favorevoli alla istituzione di un registro delle unioni civili?
Come intendono sanare il disastro finanziario delle società di gestione dei servizi pubblici locali, la cui qualità in questi anni è pure scaduta?
La Sinistra l’arcobaleno non punta a effetti speciali, non invoca un generico cambiamento, ma vuole affrontare i problemi con le soluzioni indicate nel proprio programma. Ci piacerebbe che un po’ tutti assumessero l’impegno di parlare con responsabilità e verità ai cittadini chiamati alle elezioni.
Enrico Mezzetti
Candidato sindaco
della Sinistra l’Arcobaleno