Riceviamo e pubblichiamo - Con mia personale grande soddisfazione, la questione del centro storico, anzi dei centri storici, comprendendo anche quelle delle frazioni, è stata posta in grande evidenza nel programma di Sposetti, in continuità con l’impegno profuso sull’argomento dal centro sinistra nell’arco di tutta la consigliatura appena finita.
In particolare questo è stato uno degli argomenti da noi più volte trattato a difesa della sacrosanta pretesa di tutti i viterbesi di riconoscersi nelle caratteristiche specifiche della loro città, da difendere e salvaguardare contro e sopra interessi di parte.
Anche per questo motivo ho creduto nel programma del Pd con Sposetti candidato sindaco, ed ho deciso di candidarmi: è il solo modo infatti per continuare il lavoro avviato e, a prescindere dai ruoli personali, di perseguire uno degli obiettivi particolarmente significativi perseguiti nella passata consigliatura.
Condivido perciò pienamente le considerazioni fatte da Sposetti sull’abbandono del centro di Viterbo, sulla sporcizia e la scarsa cura delle sue strade e dei suoi palazzi.
Il Comune dovrà farsi promotore di una visione generale di rilancio di tutto il centro, a cominciare dal Colle del Duomo, che comprenda tutta la città dentro le mura, perché ritorni ad essere il salotto da mostrare con giusto orgoglio ai visitatori ed ai cittadini.
In questa visione generale è essenziale anche inserire preliminarmente un programma che assicuri la mobilità personale dei cittadini, con scale mobili, bus a metano e quant’altro, che faccia preferire un giro per la città, liberi dall’incubo delle macchine e delle contravvenzioni.
So di affrontare un progetto piuttosto difficile da realizzare, si pensi solo ai parcheggi esterni da realizzare, ma sono convinto che con tenacia e programmazione si potrà riuscire.
Perciò, opportuna e appropriata l’ attenzione mostrata da Sposetti per un problema così urgente; attenzione che fa ben sperare per la futura azione di governo: un motivo in più per i cittadini, per me e per i miei amici, per sostenerlo e farlo votare.
Severo Bruno