- “La lotta del comitato No-Coke è ormai diventata un vero e proprio attacco politico al Comune di Tarquinia ed al sottoscritto. Perché il comitato non chiede ai candidati premier, alle prossime elezioni politiche, l’impegno a fermare la riconversione a carbone?”
“L’interesse primario del comitato No-Coke non è più quello di contrastare la riconversione a carbone della centrale di Torre Valdaliga Nord, ma solamente di fare campagna elettorale”.
E’ una risposta piccata, quella del sindaco di Tarquinia Mauro Mazzola, all’ennesima provocazione lanciata dal comitato No-Coke dell’alto Lazio. “Chi sono le persone che si nascondono dietro questa sigla”, si chiede il primo cittadino che, poi, prosegue.
“La nostra posizione è ormai nota a tutti. Siamo contro ogni forma d’inquinamento che danneggi la salute dei cittadini e l’integrità del territorio di Tarquinia. Il documento approvato dalla maggioranza “libera”, senza ricatto politico della sinistra radicale, nel consiglio comunale del 14 febbraio, lo dimostra.
Mi domando, quindi, dove questi signori vogliono andare con la loro strategia che è diventata, ormai, un vero e proprio attacco politico al Comune di Tarquinia ed al sottoscritto che riveste la carica di sindaco.
Perché, infatti, i signori del comitato No-Coke non si rivolgono ai candidati premier, alle prossime elezioni politiche, chiedendo l’impegno di bloccare la riconversione a carbone di Torre Valdaliga Nord? Inoltre, oggi a inquinare ancora di più la battaglia ci sono anche esponenti del centro destra, dimenticandosi che l’autorizzazione fu data da un sindaco appartenente al loro schieramento, sotto un governo regionale e uno nazionale guidati da Alleanza Nazionale e Forza Italia”.
“E se il prossimo esecutivo sarà di centro destra, conclude - voglio vedere da quale parte staranno queste figure, di cui conosciamo bene la loro storia. Mi meraviglio, quindi, del comitato No-Coke che ha accettato di combattere insieme con coloro che sono responsabili, in prima persona, dell’autorizzazione alla costruzione della centrale a carbone.
Come si può, perciò, ancora dare credito alle persone che si muovono all’interno del comitato No-Coke?”.