Riceviamo e pubblichiamo - Leggendo il comunicato dell’avvocato Bartoletti sulla riqualificazione del centro storico, viene da chiedersi quale candidato e quali forze sostiene la sua lista alle elezioni comunali.
Non certo la stessa coalizione del sindaco uscente Giancarlo Gabbianelli.
Altrimenti quella Viterbo che lui descrive sarebbe stata sicuramente realizzata nel corso delle ultime amministrazioni. Un consulente dell’esperienza di Bartoletti non avrebbe esitato a sostare nei corridoi di Palazzo gentili, come ha fatto per il tema dell’aeroporto, per sostenere la necessità di far tornare a vivere il centro storico.
Purtroppo, mentre quei corridoi rimanevano vuoti anche perché Gabbianelli ha scacciato le associazioni dei cittadini dal comune accadevano una serie di cose.
La cartiera dell’Arcionello del 600 spariva, le Ceramiche Tedeschi diventavano un centro commerciale, Prato Giardino si trasformava in un luna park disastrato, il centro storico rimaneva aperto alle auto come e abbandonato come un parcheggio di periferia, il Bulicame si trasformava in una pozza maleodorante, la Pinetina del Barco veniva regalata agli speculatori, le mura di valle Faul venivano sfondate con orribili finestre da un locale alla moda, il Lazzaretto “regalato” per farne una pizzeria, la valle del Paradosso si trasformava in centro benessere.
L’elenco è ancora lungo e indegno di una città che si definisce d’arte e di cultura.
Ecco Bartoletti la città che la destra ci ha lasciato.
Di fregi, stemmi, bassorilievi, formelle, mattonelle e architravi, che ornano per ogni dove, le chiese, delle strade, delle piazze, dei vicoli e dei vetusti palazzi, il centro destra se ne sarebbe dovuto preoccupare prima.
Umberto Cinalli
La Sinistra l’Arcobaleno