Riceviamo e pubblichiamo -
Oggi 27 marzo, ricorre un importante e triste anniversario da molti dimenticato e passato quasi sotto silenzio.
Il 27 marzo 1985 veniva ucciso dalle Brigate Rosse Ezio Tarantelli.
Alla vigilia della visita a Viterbo del presidente del Senato Franco Marini, espressione di punta del mondo sindacale italiano, eletto segretario nazionale della Cisl proprio nel 1985, è doveroso un ricordo per uno dei più insigni giuslavoristi italiani, fondatore dell'Isel (Istituto di Studi e Economia del Lavoro), associato alla Cisl, di cui fu presidente, figura troppo spesso dimenticata in questi anni .
Una scia di sangue scritta dal terrorismo politico italiano, accomuna tutti i tecnici che proponevano soluzioni economiche coraggiose durante gli anni ' 80: Giugni (gambizzato), Tarantelli, Ruffilli.
Questo massacro è tragicamente proseguito negli anni a venire con D'Antona e Biagi. Molti sono gli elementi in comune tra questi personaggi che tanto hanno dato al nostro paese lavorando lontani dalla luce dei riflettori.
Anche Tarantelli, come gli altri, era docente universitario, anche lui � come gli altri- attivo nell�ambito lavorativo per trovare soluzioni nuove e diverse ai problemi della società italiana a lui contemporanea.
Di figure come queste sente la mancanza non soltanto la realtà sindacale e lavorativa italiana, ma una nazione intera.
Nel marasma della campagna elettorale, in cui i temi economici come è naturale sono una componente fondamentale dei programmi delle coalizioni, si impone una riflessione sincera e sentita, scevra da ogni divisione politica e partitica, sulla persona, le idee ed i valori di Ezio Tarantelli .
Francesco Ciprini