Riceviamo e pubblichiamo - Dopo la decisione di dotare Viterbo dell’aeroporto si apre una nuova fase di sviluppo economico e turistico che cambierà inevitabilmente l’assetto territoriale della Tuscia, con il conseguente ammodernamento della Cassia e il completamento della trasversale Civitavecchia-Orte.
Ma tale sviluppo dovrà essere completato dalla imprescindibile necessità di istituire a Viterbo la Facoltà di Medicina che rappresenterà il vero rilancio dell’ospedale di Belcolle, da sempre presidio sanitario non troppo amato dai viterbesi se è vero che la mobilità passiva verso altri Ospedali (Terni, Roma, Grosseto, Siena) supera ormai, per talune specialità, percentuali del 50%.
Solo la Facoltà di Medicina, che rappresenterebbe un vero fulcro di studio e formazione, avvicinerebbe professionisti medici di grande rilievo alla realtà viterbese, quale punto certo di riferimento per l’utenza migratoria che troverebbe così soddisfatte in loco le proprie esigenze sanitarie, e garantirebbe, inoltre, indubbi benefici di ordine economico per la Asl/Vt, attualmente disastrata nelle proprie risorse gestionali.
L’Ospedale di Viterbo, nonostante ogni sforzo prodotto, non assurgerà mai ai migliori livelli qualitativi se non si arriverà alla creazione di un polo scientifico, linfa vitale indispensabile per la creazione di specialità di primo livello, sempre più garantite dalle varie Aziende Ospedaliere ed Universitarie romane.
Solo la Facoltà di Medicina potrà garantire all’Ospedale di Viterbo quel ruolo di Centro di Eccellenza, da tutti agognato, supportato dagli Ospedali territoriali di Tarquinia, Civitacastellana ed Acquapendente.
E’ questo l’impegno urgente di cui dovrebbero darsi carico le varie forze politiche della nostra realtà territoriale, al di là dei vari schieramenti di parte, per il bene dell’intera collettività viterbese.
Il presidente della Consulta sanità di An Franco Trippanera