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Enrico Mezzetti
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Riceviamo e pubblichiamo - Molti non ricorderanno la vicenda dell’Esperia, alla vigilia delle elezioni comunali del 1999, quando una società si presentò a Viterbo con l’intento di realizzare una azienda nel campo dell’abbigliamento promettendo ben 2.500 posti di lavoro in una provincia che già allora avvertiva il morso della fame di occupazione.
Furono inviate ben 5.000 domande di preselezione, suscitando speranze, mobilitando un esercito di giovani e meno giovani, proprio in vista della scadenza elettorale. Poi tutto svanì nel nulla, così come qualche querela presentata contro chi aveva denunciato gli interessi nella vicenda di uomini politici.
Oggi sentiamo in televisione dalla voce di un esponente del centro, non da qualche fanatico estremista “no fly”, che il vizietto si riproduce e nuove migliaia di posti di lavoro vengono promessi da destra e da manca: quelli dell’aeroporto.
Se pure mai quest’opera si farà (e i dubbi in merito sono più che legittimi) è semplicemente scandaloso che vi sia chi specula sul bisogno di lavoro promettendo l’impromettibile. Ci piacerebbe che, in un sussulto di dignità, di responsabilità e di amore per la verità, tutti i candidati sindaco facessero capire a chi cerca una occupazione che parlare oggi di posti di lavoro legati all’aeroporto significa discutere di ipotesi, di progetti, di speranze: nulla di concreto attende al momento neanche un aspirante lavoratore.
Il ventre molle della politica viterbese, arruolate fresche truppe di complemento, non rinuncia ai vecchi trucchi del clientelismo d’annata.
Enrico Mezzetti
candidato sindaco de la Sinistra, l’Arcobaleno Viterbo