Riceviamo e pubblichiamo - Vorrei con queste poche righe affrontare due temi importanti per il cambiamento di cui Viterbo ha bisogno per diventare una città Europea moderna ed efficiente.
Dico subito a scanso di equivoci che Viterbo è una città con una buona qualità della vita e che non ho intenzione di dare sfogo a un senso di disfattismo cosmico.
Ma lo sviluppo economico, l’armoniosa messa a sistema delle imprese viterbesi in un progetto complessivo di trasformazione della città il centro destra ha dimostrato di non averlo affatto nel proprio dna.
Incontro, anche per il lavoro che faccio (dirigo una agenzia di banca a Viterbo), molti imprenditori e professionisti che sono stanchi di essere discriminati a vantaggio dei soliti pochi noti.
In questi anni infatti la Giunta uscente ha lavorato poco per la città ma molto per favorire con le proprie scelte alcuni imprenditori e professionisti “baciati dalla fortuna”.
Questo tema non può rimanere marginale nella discussione politica odierna.
Un solo esempio per tutti: gli incarichi professionali e le tante consulenze esterne alla Amministrazione che hanno riguardato i più importanti cantieri della programmazione urbanistica e direzionale della città sono stati monopolio di pochi (si pensi solamente ai grandi cantieri della Motorizzazione, a quello per una grande clinica privata, al Nuovo Tribunale e al Centro direzionale Nord Riello…).
Eppure le organizzazioni imprenditoriali e gli ordini professionali nei loro organi più rappresentativi hanno più volte reso di pubblica ragione le discriminazioni “subite”, ma sono rimaste inascoltate.
La posta in palio in questa competizione elettorale è la necessità che su questo tema venga intrapresa una strada di fortissima discontinuità con il recente passato amministrativo del governo di centro destra, al fine di garantire che equità e trasparenza siano effettivamente le linee guida della prossima Amministrazione per sostenere uno sviluppo più armonioso della città.
Ma se questa importante discussione non emerge e non diventa il nodo centrale del dibattito politico, questi giorni di confronto elettorale rischiano di essere giocati su terreni marginali oppure sul terreno delle ambiguità.
Come giudicare infatti le parole pronunciate da Andrea Marcosano, presidente provinciale dei giovani imprenditori e candidato nella lista del Popolo della Libertà, sul tema della riqualificazione della zona industriale?
Riporto testualmente alcuni pezzi del suo ragionamento: “… i due poli, Poggino e Ciprovit, sono in uno stato di totale abbandono e degrado … il manto stradale è ridotto ad un “colabrodo” e l’assenza della rete fognaria provoca l’allagamento …”.
Ma come è possibile candidarsi nelle file del centro destra e denunciare contemporaneamente le malefatte di tutte le giunte (di centro destra) che da decenni sono responsabili di tanto degrado?
Il progetto di Andrea Marcosano sostenuto totalmente dal candidato a Sindaco Giulio Marini è quello di creare un polo produttivo adeguato ai tempi, obiettivo oggi facilmente raggiungibile dice Marcosano - attraverso quello che viene definito il fattore “S” “S di Sindaco”, con Giulio Marini Sindaco della città di Viterbo.
Ma, se non ricordo male, il Marini oggi candidato a Sindaco non è lo stesso Giulio Vice Sindaco per una intera consigliatura della Giunta di Centro destra al Comune di Viterbo e successivamente Presidente dell’Amministrazione Provinciale?
Viterbo ha invece necessità di un nuovo patto sociale del mondo del lavoro nella sua più larga accezione che metta a sistema l’impresa diffusa di produzione (industria e artigianato), i servizi (commercio e turismo), l’agricoltura e l’alimentazione di qualità con il lavoro autonomo delle libere professioni e il lavoro dipendente pubblico e privato.
Basilare però per questo obiettivo (cosa che è sempre mancata a Viterbo) è la disponibilità e la predisposizione da parte dell’Ente Locale all’ascolto e alla consultazione permanente con le parti sociali rappresentative del mondo dell’impresa e del lavoro.
Un mondo questo che, pur in assenza dell’intervento dell’Amministrazione, ha manifestato segnali importanti di capacità e dinamismo (come dimostra la recente costituzione del consorzio Surrena S.p.A. al Poggino) tentando di risolvere con le proprie forze le situazioni di degrado delle aree industriali viterbesi al Poggino e sulla Teverina, denunciate solo oggi e per meri interessi elettorali dal Presidente dei giovani imprenditori Andrea Marcosano.
La principale responsabilità di chi ha governato in questi anni il Comune di Viterbo è quella di non aver raccolto nel tempo la dinamicità e disponibilità imprenditoriale con sostegni economici e finanziari pubblici.
Serve su questi temi una fortissima discontinuità.
Sposetti Sindaco e il Partito Democratico sono la risposta più convincente per un effettivo cambiamento di metodi e di persone.
Cordiali saluti,
Maurizio Pollastrelli
Candidato nella Lista del Partito Democratico Sposetti Sindaco