Riceviamo e pubblichiamo - Di tanto in tanto, per lo più casualmente, in questa campagna elettorale si abbandonano le fumose discussioni sull’aeroporto prossimo venturo (un’opportunità ancora tutta da calcolare), per trattare i veri temi che interessano i cittadini.
Peccato che per lo più questo lo si faccia incontrando gruppi di potere economico ed elettorale piuttosto che con un vero confronto con la massa degli elettori. Ma va da sé: è più facile trattare in solido con chi garantisca pacchi di voti, piuttosto che tentare di convincerli singolarmente (impresa ardua data l’assenza di veri programmi).
Ecco quindi che l’ineffabile Marini incontra ed assicura i commercianti dell’Ascovit sui suoi piani per il centro storico. Non va dimenticato che essi sono gli stessi che pochi mesi fa, sotto l’ala protettrice del suo “acerrimo nemico” Severo Bruno, avevano ricoperto di contumelie, stampate sulla pubblica via, il suo capolista Gabbianelli solo perché aveva (udite, udite!) avuto il coraggio di chiudere al traffico dei non residenti per misere sei ore al giorno, appena 250 metri di strade e piazze del centro storico.
Ma tant’è. E’ la politica, ragazzi!
Poiché anche il sindacato confederale invita i candidati ad esprimersi su alcuni fatti concreti, tra i quali il centro storico, veniamo al dunque.
Nel programma della Lista Civica per la Tuscia Amici di Beppe Grillo sono inclusi dieci obiettivi e due progetti. Uno dei progetti è per il centro storico ed è quello che intendiamo portare avanti una volta entrati in Consiglio, naturalmente di concerto con tutti, residenti e commercianti, però stando bene attenti a non privilegiare i secondi sui primi.
Nel programma è scritto testualmente: E’ indubbio che una riqualificazione urbanistica complessiva del centro storico di Viterbo rappresenti una priorità per creare una nuova immagine della nostra città e per favorire il turismo.
Quello che noi cerchiamo di disegnare è un centro storico vivo, che fornisca una qualità della vita accettabile per chi ci vive e lavora e che rappresenti un punto di attrazione per i cittadini che vivono al di fuori delle mura, per gli abitanti della Tuscia tutta e per il turismo nazionale ed internazionale.
Se questo è l’obiettivo, i mezzi per raggiungerlo sono distinti in tre parti.
La prima è la creazione di un patto virtuoso tra i proprietari di immobili ed il comune, attraverso il quale si identifichino una serie di diritti/doveri per entrambi.
I proprietari si impegnano al restauro, la messa in sicurezza ed il recupero degli immobili ed il Comune identifica agevolazioni delle tasse e tariffe, finanziamenti a fondo perduto o a tasso agevolato (da recuperarsi se l’immobile dovesse essere venduto prima di un certo numero di anni), il restauro dei manti stradali, la pulizia delle aree pubbliche, la riqualificazione del verde esistente e la creazione di nuovi spazi verdi adiacenti alle mura.
La seconda riguarda il traffico, con un progetto di chiusura progressiva ai non residenti da attuarsi in un periodo prefissato (15-18 mesi, senza dilazioni), durante il quale verrebbe realizzato un parcheggio multipiano alle Fortezze, sarebbe identificata un’area al di fuori delle mura per un altro parcheggio interrato e attivato un servizio navetta da tutti i parcheggi esterni verso il centro storico.
Per quanto riguarda l’interramento del parcheggio del Sacrario, attendiamo di vedere il progetto approvato, perché i soliti uccellini ben informati ci hanno fatto sapere che comporterebbe un ben misero aumento dei posti auto a fronte di un molto più interessante aumento di volume delle tasche di qualcuno. Certo è che questa usanza da parte dei partiti “ben organizzati” di parlare di “cose” senza presentare progetti lascia non poco perplessi.
Per noi, una volta realizzato il multipiano alle Fortezze, piazze e vie di particolare interesse storico dovrebbero essere chiuse al traffico e alla sosta, poiché limitando i posti auto all’interno delle mura ai soli residenti quelli disponibili diventerebbero sufficienti.
Il terzo punto è relativo allo sviluppo dell’offerta commerciale, attraverso incentivazioni e facilitazioni burocratiche per l’apertura di nuove attività adatte ad un centro storico (prevalentemente di tipo artigiano, turistico e ricreativo), l’eliminazione della tassa di occupazione del suolo pubblico per coloro che dovessero contribuire al miglioramento dell’arredo urbano e l’apertura di mercati dedicati all’agricoltura e all’artigianato locale.
Per tali attività dovrebbero essere rilasciati permessi di transito e sosta e create aree riservate per il carico e scarico delle merci. Va inoltre fortemente sostenuta l’offerta culturale.
Infine un discorso a parte merita il ripristino di quei servizi essenziali per il cittadino che l’amministrazione precedente ha spostato al di fuori delle mura, non ultimo un servizio di pronto soccorso permanente, e la riqualificazione di Valle Faul che deve tornare al suo ruolo istitutivo di polmone verde dell’area all’interno delle mura e smarcarsi dall’attuale ruolo di “nonsense”.
Fatti e non chiacchiere e vane promesse per chi volesse darci il suo sostegno nella riqualificazione (vera) della nostra città.
Candidato Sindaco Giuseppe Anelli
Lista civica per la Tuscia Amici di Beppe Grillo