- Grazie a fondi Apq7 erogati dall’assessorato all’Ambiente della Regione Lazio prenderà ufficialmente il via a breve tempo la realizzazione di un impianto interamente dedicato allo sviluppo della filiera della patata.
“Il progetto ideato dalla Riserva Naturale Monte Rufeno - sottolinea il direttore Massimo Bedini - nell’ambito del programma Natura in Campo viene a completare la filiera produttiva della patata tipica alto viterbese, attraverso la realizzazione di un moderno stabilimento dotato delle più aggiornate tecnologie di lavorazione e trasformazione in modo da incentivare la produzione delle stesse (precotte e congelate) per alimentazione.
Il progetto si inserisce in un contesto produttivo di alto valore qualitativo, utile a migliorare le condizioni socio-economiche e la stessa base produttiva attraverso un investimento che aumenti il valore aggiuntivo di un prodotto tipicamente povero come la patata ma che, partendo da un prodotto di base come la patata alto-viterbese (tipica e apprezzata da tutti i mercati nazionali) ne realizzi uno di alta qualità da inserire in un mercato (patata cotta congelata) dichiarato in espansione da recenti studi.
Risulta inoltre di evidente importanza come la chiusura della filiera stessa, attraverso la realizzazione di un progetto di trasformazione del prodotto, rappresenti un elemento di grande valore in un settore che spesso si trova in crisi.
Il tutto, considerando specialmente che tale chiusura verrà realizzata nel luogo di produzione della stessa apportando notevoli vantaggio socio economici agli agricoltori alto viterbesi. La struttura verrà realizzata nella zona industriale intercomunale di Campo Morino, su un lotto di terreno concesso dal Comune di Acquapendente”.
“Il progetto - approfondisce il direttore - rientra nella vasta programmazione regionale Natura in campo riferita principalmente alla filiera-prodotti presente nei parchi regionali.
Una programmazione a 360 gradi che mira principalmente a conservare le risorse naturali, mantenere e valorizzare usi e costumi della tradizione locale, a riscoprire sapori e tradizioni legati al territorio, promuovere sviluppo e opportunità economiche nuove nei Comuni della Regione interessate da aree protette.
Per quanto concerne la realtà aquesiana, la Riserva Naturale Monte Rufeno ha lavorato in questi anni alacremente per coinvolgere il mondo agricolo in questo progetto regionale. Attualmente risultano certificati una ventina di Aziende agricole produttrici di 28 prodotti a marchio Natura in Campo.
Tra questi è inclusa proprio la patata viterbese con i soci aquesiani della Cooperativa Agricola Alto Viterbese con sede a San Lorenzo Nuovo. Questa coltivazione vanta nella nostra area un’antica tradizione, con una maggiore diffusione negli ultimi trenta anni.
Nel corso del tempo la coltivazione ha avuto un andamento altalenante sia in termini di superfici investite che di produzioni, ma in questi ultimi anni il prodotto sta assumendo un importanza rilevante per l’economica delle aziende agricole locali.
Questo grazie anche all’attività di assistenza tecnica, controllo della qualità e di dotazione di un impianto di conservazione e confezionamento realizzato direttamente dai produttori attraverso organismi associativi.
Nonostante ciò questo prodotto arriva tutt’oggi sul mercato con denominazione del luogo di provenienza solamente come prodotto fresco. Le notevoli quantità di prodotti che ogni anno le industrie distribuite sul territorio nazionale trasformano e vendono con varie etichette non legano in alcun modo il trasformato al territorio di provenienza”.
“La Riserva - conclude Bedini - sta cercando di coinvolgere nella futura gestione dell’impianto i maggiori soggetti associativi locali che si occupano di coltivazione e commercializzazione della patata (Corav, Madeco, Cooperativa Centro Agricolo Alto Viterbese) che cumulativamente arriveranno a produzioni che si attestano intorno ai 400.000 quintali di prodotto annuo”.