- Un pezzo di Romania, con la sua millenaria cultura e i suoi migliori artisti, si è data appuntamento sabato scorso a Viterbo per festeggiare l'arrivo della primavera attraverso lo scambio del tradizionale Martisor.
Organizzata dall'associazione socio-culturale Ovidius, la manifestazione, presentata da Camelia Stella, ha visto l'esibizione di alcuni tra i più noti cantanti e gruppi rock romeni.
Dopo le presentazioni di rito, il primo a salire sul palco del teatro san Leonardo è stato Ducu Bertzi. Il "Francesco De Gregori" transilvano, accompagnato da straordinari artisti quali Marius Batu e Mihai Nenita, ha proposto una serie di applauditissimi successi folk riadattati in chiave moderna: risultato un country davvero raffinato molto apprezzato dal pubblico.
Per i più in là con gli anni l'esibizione di Benone Sinulescu, il "Claudio Villa" romeno, ha poi rappresentato un gradito tuffo nel passato grazie anche alla riproposizione dei più noti canti tradizionali riadattati in chiave melodica. Infine, l'elettrizzante rock dei Directia 5, il cui nome deriva da uno dei settori dell'ex polizia segreta, che ha letteralmente mandato in visibilio i più giovani. Una band davvero interessante con tutte le carte in regola per provare ad emergere sul mercato discografico italiano.
Numerose le autorità presenti in sala. Dal vice ambasciatore Radu Horumba, al presidente della Provincia di Viterbo Alessandro Mazzoli, dal console Coznin Dumitrescu alla poetessa Daniela Crasnaru, direttrice dei programmi dell'Accademia di Romania in Roma, al responsabile della comunità romena in Italia Giorgio Bologan.
Quest'ultimo ha risposto ad alcune domande sull'iniziativa.
Cosa pensa della nuova associazione Ovidius?
"Avrà un ruolo importantissimo, quello di assicurare un'interfaccia tra le istituzioni pubbliche dello Stato italiano, ma anche dello Stato romeno, e la comunità romena. La presenza sul territorio di un'associazione significa il raggiungimento di un certo grado di maturità della comunità romena che dimostra finalmente di sapersi organizzare e di sapere cosa vuole ottenere: una chiara intenzione di volontà di integrazione nella società di accoglienza".
In che modo l'Ambasciata intende essere di supporto alle attività associative?
"Sul piano dei rapporti istituzionali abbiamo avviato dei contatti con il Comune di Viterbo e con la Provincia i quali hanno visto di buon grado il nascere di questa associazione. E' importante poi organizzare dei momenti culturali e artistici come quello di questa sera proprio per aiutare romeni e italiani a conoscersi meglio. Tramite questo tipo di eventi culturali si diffonde la conoscenza reciproca, si stabiliscono dei rapporti umani e si rafforza la coscienza europea, non dimentichiamo che stiamo parlando di due popoli membri dell'Unione europea. Se nel recente passato ci sono stati dei momenti di tensione tra la comunità romena e la stampa e l'opinione pubblica italiana, momenti tra virgolette di cortocircuito, questo è ciò che normalmente avviene in ogni buona famiglia, quale romeni e italiani intendono sicuramente diventare".