Riceviamo e pubblichiamo - Gestire l’acqua pubblica, in una provincia complessa come quella di Viterbo, rappresenta un compito gravoso, impegnativo e di grande responsabilità.
L’acqua pubblica è un bene troppo importante perché sia vittima di giochi politici, non può essere di parte e il fallimento del colpo di mano tentato dal Popolo delle Libertà ne è l’emblema.
L’acqua non può che essere gestita collettivamente. Questo si chiama assunzione di responsabilità, presa di coscienza da parte delle forze politiche della necessità di collaborare al fine di ottenere il miglior risultato possibile per la collettività, che è poi il fine ultimo della politica.
Lo stesso dicasi per la situazione amministrativa di Vetralla, dove la direzione di un determinato percorso è stata presa al di fuori degli schemi politici, spinti dalla necessità di sbloccare un sistema ormai incancrenito che ancora oggi pesa sulle spalle dei cittadini. Una scelta basata sul “fare”, e come tale, andrà giudicata sulle cose fatte. Inciuci? No, assunzioni di responsabilità.
Questo però è evidente che possa sembrare un linguaggio sconosciuto per chi come l’ex assessore Dario Bacocco (del quale risulta difficile perfino capire l’orientamento politico visti i precedenti), è abituato ormai da tempo a tradire, questa volta si, il mandato elettorale, poiché lo si vede arrivare alle sedute del consiglio comunale, magari leggere un foglietto, innescare una polemica e abbandonare l’aula (coerentemente, del resto, con le abitudini del suo gruppo).
La coerenza del resto è un gran valore, è per questo che da quando è stato eletto, e mandato a rappresentare Vetralla in Comunità Montana diserta regolarmente le sedute.
E’ in questo modo che un elettore vuole essere rappresentato?
Prese di coscienza, assunzioni di responsabilità, rappresentare gli elettori… sono gran bei termini ma che purtroppo sono difficili da capire per chi regolarmente latita e diserta i luoghi istituzionali, dove si fa politica.
Sezione Pd Vetralla