Riceviamo e pubblichiamo - Le Rsu dei lavoratori della Formazione Professionale, obbligo formativo, nella vicenda che li vede coinvolti in una assurda e non voluta contrapposizione con i rappresentanti sindacali dei lavoratori in ruolo della Provincia di Viterbo, sentono la necessità di porre, pubblicamente, a tutti i soggetti sindacali coinvolti, ed alla stessa Amministrazione Provinciale, alcune domande ritenendo di esprimere il pensiero di tutti i dipendenti della Formazione Professionale, obbligo formativo, che da diversi anni dipendono dalla Provincia di Viterbo formulando, in proposito, una serie di domande e considerazioni che potrebbero essere utili a superare la situazione attuale.
1) E' legittimo, pretendere, il riconoscimento e l'applicazione dei propri diritti contrattuali?
2) Da chi sono rappresentati, sindacalmente, i 45 lavoratori della Formazione Professionale: dai propri rappresentanti di categoria ( Rsu e sindacati scuola), oppure dalla Delegazione Trattante dei dipendenti in ruolo della Provincia di Viterbo?
3) Se sono rappresentati dalle Rsu e dai sindacati scuola sono legittimi gli accordi che, questi, sottoscrivono?
4) Se gli accordi sottoscritti da questi soggetti sindacali non sono legittimi è forse la Delegazione Trattante dei dipendenti della Provincia abilitata a raggiungere accordi per i lavoratori della Formazione professionale?
5) Perché la Delegazione Trattante dei dipendenti in ruolo della Provincia, senza tener conto del parere dei lavoratori della FP, contesta e chiede l'annullamento della delibera n. 23 del 5 febbraio 2008 che recepisce l'accordo sottoscritto, dall'Assessore alla F.P. dal Dirigente di settore, da una parte, e dai dirigenti sindacali Cgil Cisl Uil regionali scuola, dall'altra, in quanto, l'accordo stesso, prevede che, in caso di passaggio di categoria del personale, questo non avvenga attraverso concorso pubblico, come per il personale in ruolo, ma attraverso la normale contrattazione?
6) Perché la Delegazione Trattante dei dipendenti in ruolo richiede l'applicazione delle normative del personale in ruolo della Provincia, per quanto riguarda le progressioni verticali di carriera, anche per il personale fuori ruolo, senza porsi, contemporaneamente, il problema dello status giuridico del personale fuori ruolo della Formazione Professionale?
7) Perché non si fa carico della richiesta avanzata dai lavoratori della FP, di entrare in ruolo, anche alla luce di quanto previsto dalla Finanziaria, in materia di stabilizzazione dei rapporti di lavoro presso le Pubbliche Amministrazioni, risolvendo, in questo modo, anche il problema relativo alle carriere?
8) Pensiamo, forse, che questa situazione permetta ai lavoratori di difendere i loro diritti?
9) E' un diritto per i lavoratori della FP, ancora privi di uno status giuridico, richiedere e pretendere l'applicazione del proprio contratto collettivo nazionale di lavoro sia per quanto riguarda gli aspetti economici che per quelli normativi?
10) Perché, davanti ad una situazione di questo genere che riguarda un settore, quello della Formazione Professionale, strettamente legato allo sviluppo del territorio si procede da anni alla giornata senza dare, a questo, un assetto definitivo, attraverso la stabilizzazione del personale coinvolto?
11) Davanti ad una situazione di difficoltà che vede lavoratori schierarsi contro altri lavoratori, perché non si interviene per dare risposte adeguate ad un problema che si trascina, ormai, da anni? Si aspetta forse che i lavoratori esasperati protestino a via Saffi, a via Saragat alla strada Teverina o a Corso Italia?
12) Pensano forse, i soggetti interessati, che i lavoratori non metteranno in campo tutte le loro energie per il riconoscimento e l'applicazione dei loro diritti?
Rsu dei lavoratori della Formazione Professionale dei Centri Provinciali di Formazione Professionale di Bolsena, Tarquinia, Viterbo e Scuola Alberghiera della Amministrazione Provinciale di Viterbo.