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Viterbo - Caccia, interviene la Lav: "No a deroghe e preaperture, si torna a sparare troppo presto"
"Basta regali ai cacciatori, Marrazzo rispetti la legge nazionale"
Viterbo - 21 settembre 2008 - ore 18,15

Riceviamo e pubblichiamo - Domenica riapre in tutta Italia la stagione venatoria 2008/09, ma i cacciatori laziali sono già tornati a sparare da due settimane.

Con il decreto del presidente della Regione n°437 del 31 luglio 2008, infatti, la Regione Lazio ha concesso, in deroga alla legge nazionale, due giornate, l'1 e il 7 settembre, di esercizio venatorio da appostamento fisso o temporaneo (senza l'ausilio del cane) alle specie: tortora (streptopelia turtur turtur), cornacchia grigia (corvus corone cornix), gazza (pica pica) e ghiandaia (garrulus glandarius).
 
Il 12 settembre, inoltre, la Regione Lazio ha autorizzato la caccia allo storno (sturnus vulgaris), in deroga alla norma nazionale e alla direttiva europea 79/409/CEE, comunemente nota come direttiva "uccelli", pur non esistendo dati di riferimento sulla consistenza dei presunti danni e delle presenze dello storno e sui metodi dissuasivi finora adottati nel territorio regionale, come confermato anche dall'assessore all'Ambiente della Regione Lazio Filiberto Zaratti, nei giorni scorsi.
 
"Queste concessioni sono veri e propri regali elargiti dal presidente Marrazzo e dall'assessore Valentini ai cacciatori laziali, di cui la fauna selvatica del Lazio, già stremata dagli incendi estivi, non aveva proprio bisogno" dichiara Andrea Cristofori, responsabile Lav Lazio per i rapporti con la Regione.
 
Fra tutti i regali elargiti ai cacciatori, le "deroghe al calendario venatorio", così come "il diritto di passaggio sui terreni di proprietà" (art. 842 c. civile), sono i privilegi più contestati dai cittadini.

Una sorta di dazio elettorale che ancora troppi politici continuano a pagare alle associazioni venatorie, ignorando i danni ambientali, la sensibilità della cittadinanza e il diritto alla vita degli animali.
 
"Questi regali alle doppiette laziali rappresentano un passo indietro rispetto alla tutela della fauna e a quanto era stato fatto nello scorso calendario venatorio dalla Regione Lazio - conclude Cristofori -. Invitiamo il presidente Marrazzo ad attenersi al programma Lav firmato nel 2005, e a non concedere ulteriori deroghe e pre-aperture, nel rispetto della legge n°157 del 1992".
 
L'invito della Lav, rivolto a tutti i cittadini, è quello di scrivere agli indirizzi dilloamarrazzo@regione.lazio.it e daniela.valentini@regione.lazio.it, manifestando al presidente Marrazzo e all'assessore Valentini il proprio sdegno per la mancanza di rispetto nei confronti della fauna selvatica del Lazio.

Lav - Lega antivivisezione

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