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Gradoli - Madre e figlia scomparse - Disperata lettera di Esposito dal carcere ad Arnaldo Sassi
“Chi darà ancora la serenità a Erika”
Viterbo - 25 agosto 2009 - ore 1,00

Paolo Esposito
Riceviamo e pubblichiamo - Gentilissimo Arnaldo,

Ho appreso, stamani 22 agosto, dall'avvocato Valentini che Erika, mia figlia, è stata portata via dai miei genitori e trasferita in una casa famiglia. La mia domanda è una sola: si considera questo per il bene della mia piccola?

I servizi sociali con quattro visite per rendere formalmente corretto ciò che personalmente avevano già deciso hanno allontanato Erika dal suo ambiente.

Sto piangendo, e non mi vergogno, solo al pensiero di chi starà con lei stanotte, chi le sarà accanto, chi cercherà di capire i suoi piccoli capricci...

Caro Arnaldo ho saputo della tua battaglia ti ringrazio e ti chiedo di continuare. Erika è una bambina serena, chi le darà ancora la serenità, l'amore, l'affetto?

Certo, non i servizi sociali che hanno fatto di tutto tranne cercare un contatto tra me e lei in questi 50 giorni. Sì perché non me l'hanno mai fatta vedere, e quello che è peggio è che a lei non hanno fatto vedere il padre, nonostante il Tribunale dei minori avesse dato risposta positiva sul fatto.

E' un gesto che reputo crudele. La cosa è stata fatto soltanto per porre su di me un nuovo macigno, per non parlare di quello che hanno messo sulla mia bambini.

Perdonami se approfitto ancora della tua disponibilità, ma il mio è il grido di un padre disperato e impotente, distrutto da una decisione ingiusta.

Paolo Esposito

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