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Viterbo - Signorelli della Destra interviene sullo scigliomento di An
"La retromarcia su Roma"
Viterbo - 10 aprile 2009 - ore 17,00

Riceviamo e pubblichiamo - I professorini viterbesi, ricolmi di gioia autoreferenziale, sono tornati a casa innestando la retromarcia su Roma, dopo aver partecipato alle entusiastiche celebrazioni dello scioglimento di An: il loro partito.

Ora si sbracciano a spiegare alloro popolo (quale?) la bellezza provvidenziale del gesto che non contiene certo la legittimazione della logica e tanto meno del comune senso del pudore. Affari loro.

Non gli perdoniamo, però, di aver coinvolto negli ammiccamenti ipocriti del commiato, i Morti, a cominciare da Giorgio Almirante, ed i Vivi, (si, proprio) che hanno spesso pagata cara la coerenza della loro militanza, anche quando accettarono il confronto democratico fondando il Msi nel 1946. Ai figli e nipoti degeneri fu affidato" un lascito" da custodire e far fruttare per tutti gli Italiani ed invece è stato barattato per il potere di pochi.

E' penoso assistere alle argomentazioni false e bugiarde loro e di Fini, più personaggio di " Bruto" che" grande leader".

Nella sua concupiscenza dissolvitrice si è disfatto, come" zavorra" ingombrante, della Memoria comune sottoponendola alla sua arbitraria revisione. Si è lasciato dietro le spalle tesi e programmi di cui è stato in prima persona artefice e garante dal 1987 succedendo ad Almirante.

Poi ha bestemmiato sul Fascismo e su Mussolini omettendo però di denunciare i principi ispiratori della Destra italiana basati sulla dottrina sociale dell'Umanesimo del lavoro, scaturigine comune del pensiero sociale della Chiesa. Sulle cui tesi si concretizzò lo Stato sociale del Regime fascista che è trapassato nell' ordinamento sociale e previdenziale della nostra Repubblica, così come gli Istituti paritetici permanenti delle parti sociali garantiti dallo Stato ( Magistratura del Lavoro) che sono in attesa di essere ripristinati (art. 46 della Costituzione italiana) . Argomenti scabrosi da non evocare nel momento dell’abiura, con la consegna nelle mani di Berlusconi della bandiera AN, otto giorni dopo averla sciolta.

Non è più tempo di dispute dottrinarie, è tempo dei fatti: noi Destra restiamo saldi ai nostri programmi e alle nostre ragioni, forze propulsive attuali e prospetti che: siamo abituati ad operare sintesi.

Ricordiamo a Fini ed alla corte dei suoi pretori ani centrali e periferici, - (il "cuore" del 30% della concessione di Berlusconi ) che i programmi del MSI furono colpevolmente omessi dai Ministri, Sottosegretari e legislatori di maggioranze schiaccianti di governo. Hanno rinunciato alla loro anima per il potere. Affrettatevi a goderne poiché è stagione lieta ma effimera: senza più radici e germogli siete una specie in estinzione.

Ferdinando Signorelli
del Comitato etico nazionale della Destra

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