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Viterbo - Lettere - Associazione Poleggi
L'aeroporto un'opera distruttiva
Viterbo - 11 aprile 2009 - ore 2,52

Riceviamo e pubblichiamo - Leggendo la stampa locale si resta allibiti di quanto sta accadendo a Viterbo a proposito della vicenda aeroporto.

E’ scoppiata la guerra! Una guerra che ci riporta non tanto al medioevo, ma addirittura alla storia dell’antica Roma. Viterbesi contro ciociari.

La si potrebbe definire una guerra tra poveri, se l’oggetto del contendere fosse veramente qualcosa che potrebbe apportare benefici e ricchezza ai contendenti.

E’ invece una guerra tra politici e loro clientele, ormai chiaramete trasversale.

E’ paradossale che l’assessore all’aeroporto del comune di Viterbo, sostenga la non opportunità e fattibilità dello scalo a Frosinone, adducendo tre delle motivazioni di fondo che sono le stesse che supportano la non opportunità e fattibilità dello scalo a Viterbo.

1) Assenza di valutazione di impatto ambientale
2) Totale inadeguatezza dei collegamenti con Roma
3) Assenza del progetto

Viene detto che per i ciociari l’aeroporto è solo un “giocattolo” elettorale.

Noi siamo convinti che purtroppo anche per i viterbesi lo sia stato e lo è tuttora.
Vi è di peggio. Siamo anche convinti che per la nostra città, sia soprattutto l’occasione d’oro perché i cosiddetti “poteri forti” possano potenziare al massimo la vecchia distruttiva e speculativa politica di espansione urbanistica (vedi proposta imponente di variante al PRG)

Per ultimo, un altro comunicato, quello del partito di minoranza, si conclude con una frase che provoca brividi alla schiena: “…l’aeroporto si deve integrare con la città, legandolo anche all’Arcionello".

Se la lunga, generosa lotta di tanti cittadini per salvare l’Arcionello dalla cementificazione e farne quello che i “saggi” incaricati di elaborare le linee di indirizzo per la revisione del Prg, definirono “corridoio ecologico” della città; se la vittoria di questa battaglia democratica di civiltà è merito dei tanti concittadini (inclusi alcuni – pochi - amministratori e politici) dotati di coscienza ambientalista e sconfinato amore per il paesaggio e la città e le loro memorie storiche, è preferibile non fare accostamenti tra l’Arcionello e un’opera di distruzione dell’ambiente e delle sue ricchezze (come il bacino termale) con ricadute fortemente negative sulla qualità della vita di tutti.

Teresa Blasi
dell’Associazione A. Poleggi

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