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Viterbo - Mezzetti (Sinistra Arcobaleno) chiede l'intervento di Comune e Sovrintendenza
"La necropoli di Norchia, una bolgia infernale"
Viterbo - 14 aprile 2009 - ore 14,00

Riceviamo e pubblichiamo
Enrico Mezzetti
- Il lunedì di Pasqua, con alcuni amici, sono andato a visitare la Necropoli di Norchia .

Volevamo passare una giornata all’aria aperta, tra i sentieri di quella che viene giustamente descritta come “la più grandiosa e spettacolare Necropoli Rupestre D’Etruria” e che (scrive un viaggiatore) “nel silenzio d’un terrazzamento tufaceo, percorsa dal fosso Acqualta, Biedano e Pile, brulicante di una lussureggiante vegetazione, si adagia cullata dalla voce pacata del silenzio che incute soggezione a chi si avventura fra quei ruderi che testimoniano la religiosità e le credenze” del popolo etrusco.

Mal ce ne incolse perché la situazione dentro la quale siamo piombati (lungi dalla idilliaca descrizione) è equiparabile (non esagero) a quella di una bolgia infernale.

Macchine stipate a decine lungo le sponde dei fossi; accampamenti con tende di varie dimensioni sopra gli spiazzi erbosi, bracieri, stereo a tutto volume; buste e bottiglie di plastica sparse dappertutto.

Ma la cosa veramente al di sopra di ogni immaginazione e di ogni capacità di sopportazione sono state le decine di motociclette da cross che per l’intera giornata hanno percorso ossessivamente in lungo e in largo i vari sentieri sollevando nuvole di polvere e provocando degli orripilanti rumori che facevano rintronare le vallate lungo i corsi d’acqua..

I sentieri che percorrono la Necropoli di Norchia ridotti a piste da motocross e a camere a gas! Norchia ridotta a crossodromo!

Non il canto degli uccelli, ma l’orrido ruttare dei motori!

Si può immaginare il disgusto e lo sdegno mio e quello dei miei amici, soprattutto di quelli stranieri che (affascinati dal “mito”degli etruschi) erano giunti sui luoghi con comprensibile spirito reverenziale!

E’ apparso evidente che “i nuovi barbari” sono assidui calpestatorii (e deturpatori) di quei luoghi.

Ci si chiede allora che cosa aspettano le autorità competenti (i Comuni, la Provincia, la Soprintendenza, la Forestale) a intervenire per restituire a quei luoghi la dignità ed il rispetto che gli sono dovuti per il loro incommensurabile valore archeologico, culturale, paesaggistico e quindi (non ultimo) per le potenzialità turistiche che offrono all’intera Tuscia.

Enrico Mezzetti consigliere comunale Sinistra Arcobaleno comune di Viterbo

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