:::::    
Logo TusciaWeb
Archivi | Mailing | Contatti | Primo | Provincia | Civitavecchia | Lazio | Sport | Flash | Forum |Dossier | TusciawebTV | Velina | Nonsololibri
Tutto casa  Tutto vacanze Tutto automobili  Tutto viaggi

Terremoto in Abruzzo - Intervista a Rita Pio dell'Aquila che curerà i pazienti nell'ambulatorio donato dai vitorchianesi
Un medico di base in una città spezzata
di Marialetizia Riganelli
Viterbo - 14 aprile 2009 - ore 2,40

Le immagini del prefabbricato smontato e caricato su un camion per creare l'ambulatorio all'Aquila
Il sindaco Gemini Ciancolini
- Ha dormito per una settimana in un camper.
E non solo perché la furia del terremoto la notte del 6 aprile ha distrutto la casa della sua famiglia. Ma perché solo rimanendo tra le macerie di una città annientata poteva continuare a restare accanto ai suoi concittadini bisognosi di cure.

Rita Pio è un medico dell'Aquila. Una donna tenace come lo sono tutti gli abruzzesi. E lo si capisce dalle parole e dai silenzi con cui parla del suo lavoro di questi giorni in una città spettrale e spezzata.

“Fino all'ultima violenta scossa – inizia a raccontare al telefono Rita - ho dormito in un camper e continuato a lavorare. Ma il mio mezzo non ha retto all'ultima volta che ha tremato la terra e non ho più un posto dove stare. Parte della mia famiglia si è trasferita a Vitorchiano dove mia cognata ha dei parenti, io sono rimasta qui per aiutare”.

E' grazie a questa parentela che la vita di Rita si è incontrata con quella dei cittadini di Vitorchiano.

“Grazie alla generosità del sindaco Ciancolini e dei cittadini di Vitorchiano potrò continuare a lavorare – dice –. Martedì (oggi) mi verrà recapitato un loro dono che per me è importantissimo. Mi permetterà di curare chi ne ha bisogno in questo momento”.

Il sindaco Ciancolini, appena saputo che una parte della famiglia che ora è ospite proprio a Vitorchiano era rimasta all'Aquila, ha subito messo in atto un microprogetto di solidarietà, di quelli piccoli ma che vanno dritti alla meta.

Il Comune ha donato a Rita un prefabbricato di legno che sarà allestito come un ambulatorio. Mentre la Asl di Viterbo provvederà alle attrezzature mediche.

“Il mio ambulatorio – continua a raccontare – è stato letteralmente sventrato e ovviamente non posso stare lì. Tutti i medici presenti all'Aquila in questo momento lavorano nei centri di raccolta dove ci sono la gran parte degli sfollati. Io però ho un'idea diversa.

Vorrei poter allestire la casetta di legno, che mi doneranno i cittadini di Vitorchiano, vicino ai palazzi che forse saranno dichiarati agibili, dove ancora ci sono persone che dormono nelle macchine o in tende private.

Accanto a coloro che non riescono ad abbandonare i resti della loro casa. Vorrei, se mi sarà concesso, utilizzare la casetta di giorno come studio medico e di notte per dormire, per farci dormire i miei figli”.

Poi si interrompe in un silenzio che dura giusto il tempo di trovare le parole.

“Mi scusi – continua con la voce strozzata - ma qui è tutto così spettrale. Più passano i giorni e più il dolore diventa insopportabile perché la drammaticità della situazione è insostenibile”.

Poi si ferma di nuovo, ogni volta sembra che la comunicazione cada, poi riprende a parlare prima a stento poi più forte.

“Non curo i contusi, o chi ha riportato ferite, ma tutti coloro che dopo quella notte non riescono a chiudere gli occhi. L'insonnia, il panico, crisi di nervi”.

Gli sfollati hanno bisogno di medicinali specifici per le crisi di panico, per la pressione, ansiolitici, perché nel buio la casa torna a crollare come quella notte.

“E poi vorrei ricominciare a fare ricette – afferma ancora – tornare alla continuità terapeutica, ai miei pazienti in cura, io sono un medico di base e devo riprendere quel lavoro. Per questo ho già individuato un posto per la casetta di legno e spero che la protezione civile mi dia l'ok presto”.

Poi si ferma di nuovo, e nonostante sia al telefono si sentono le lacrime che le mozzano le parole: “Devo tornare al mio lavoro perché la vita deve continuare”.

Copyright 2009 TusciaWeb - Chi siamo - pi: 01829050564