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Anno Zero - Intervento del direttore generale della Rai
Masi "punisce" Santoro e sospende Vauro
Viterbo - 15 aprile 2009 - ore 14,15

Michele Santoro
- Mauro Masi, direttore generale della Rai, sanziona Michele Santoro e sospende Vauro.

Sotto accusa la trasmissione di Annozero sul terrermoto.

Il direttore generale della Rai ha imposto a Santoro che “siano attivati i necessari e doverosi riequilibri informativi specificatamente in ordine ai servizi andati in onda dall'Abruzzo” ma non al dibattito in studio di giovedì scorso.  Il tutto nella prossima puntata di Annozero.

La richiesta è contenuta in una lettera inviata a Santoro e ai direttori del Tg3, Antonio Di Bella e di Raidue, Antonio Marano. Masi valuta “gravemente lesiva dei sentimenti di pietà dei defunti e in contrasto con i doveri e la missione del servizio pubblico la vignetta di Vauro Senesi "Aumento delle cubature. Dei cimiteri"”. E per questo il vignettista è stato sospeso.

Intanto Vespa attacca Santoro accusandolo di essere un privilegiato.

“Le condizioni di Santoro in Rai di assoluto privilegio – ha aorgomentato Vespa -. Se io avessi fatto programmi come i suoi da molto tempo avrei dovuto abbandonare la Rai. Santoro in Rai risponde al direttore generale, mentre io rispondo al direttore di rete. Lui ha tutta la redazione con contratto giornalistico che ai miei non viene riconosciuto: tanto è vero che quando fanno causa alla Rai la vincono proprio per il confronto con la redazione di Santoro. Infine, quando io fui epurato dalla Rai, mi fu ridotto lo stipendio, mentre Santoro ha beneficiato di un risarcimento di milioni di euro”.

Infine il segretario del Pd Franceschini mette in guardia contro le censure.
“Quella è una trasmissione che a me non piace molto – ha detto-. Ci sono troppe persone che pensano di avere la verità in tasca sempre e comunque ma non è che le cose che non piacciono possono essere censurate. Le critiche sono legittime e in parte condivisibili ma non possono originare provvedimenti sanzionatori. Va rispettata fino in fondo la totale libertà dei giornalisti di raccontare i fatti”.

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