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Viterbo - Scrive l'avvocato della Asl Alessandro Diddi
Belcolle un ospedale in-finito, ma la magistratura che fa?
Viterbo - 16 aprile 2009 - ore 1,30

Ospedale di Belcolle
Riceviamo e pubblichiamo - Le immagini dell'ospedale dell'Aquila che in questi giorni sono state diffuse sui vari organi di stampa e la storia della sua realizzazione mi fanno venire in mente un altro ospedale del quale, per ragioni professionali, sono costretto ad occuparmi: quello di Belcolle a Viterbo.

Penso di poter dire che si sia al cospetto di uno scandalo nazionale: un ospedale il cui progetto di costruzione risale agli anni '60 che, ad oggi, non è ancora finito e che, nonostante gli impegni posti dall'attuale direzione generale, non solo non si riesce a portare a termine ma non si riesce neppure a sapere perché ciò non avvenga nonostante le richieste di intervento avanzate alla magistratura.

Nel nostro Paese ci si rende conto sempre dopo gli scandali, e magari dopo qualche morto, che si poteva fare di più. Come sempre il cinismo, la politica intervengono per adottare misure eccezionali che durano lo spazio necessario per far abbassare l'onda emotiva.

E' bello vedere un Procuratore della Repubblica dire che, ora, arresterà tutti.

Ma, è da chiedersi, perché solo ora?

A Viterbo c'è una denunzia che il direttore generale della Ausl presentò pochi mesi dopo il suo insediamento avvenuto nell'agosto 2005 senza che - ad oggi - sia accaduto alcunché se si eccettua, questo sì, l'inesorabile trascorrere del tempo che porterà presto alla prescrizione dei reati.

Sia ben chiaro, nelle denunzia non si parla di staticità dell’edificio. Non si vorrebbero mettere in circolazione notizie allarmistiche anche se, in questo giorni, ho saputo che anche Viterbo insisterebbe su zona sismica.

Certo non si possono non constatare analogie: un progetto iniziato e mai finito; varianti su varianti; riduzioni su riduzioni per ottenere, dopo quarant’anni, un pezzo di ospedale che, basterebbe guardarlo, farebbe gridare
allo scandalo qualunque cittadino dotato di medio buon senso.

Dicevo: è bello che oggi un Procuratore della Repubblica dica di voler sbattere in prigione i responsabili delle stragi dei terremoti.

Ma, è da chiedersi, perché queste doverose iniziative non sono assunte anche quando qualche diligente cittadino queste cose le fa emergere prima che l'irreparabile si verifichi?

E ancora, perché le autorità che, pure, hanno occhi per vedere ed organi di polizia per verificare non intervengono?

Dove sta la politica, quella che, ogni di sera, a prescindere dai colori dei governi in carica, inonda le televisioni proclamando che chi sta al potere fa male e che se ci fossero altri le cose andrebbero diversamente?

Infine, dove stanno gli organi di stampa? Perché, nonostante da mesi l’Asl sia sotto gli occhi di una certa stampa per le questioni più incredibili e disparate che non interessano nessuno, non si occupa dei problemi che stanno a cuore della gente?

Saprà proprio questa stampa, che dichiara apertamente di condurre una battaglia in nome nel moralismo più integralista, pungolare, come ha fatto per le questioni più superflue, la magistratura affinché possa finalmente fare luce sulle responsabilità di chi non ha saputo in quarant’anni dotare un capoluogo di provincia di un ospedale degno di questo nome?

Attendo una risposta da parte di tutti perché si tratta di un diritto di un qualunque cittadino pretendere trasparenza su simili fenomeni.

Alessandro Diddi
Legale della Asl di Viterbo

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