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Arci - Dal 18 aprile a 3 maggio - Eventi in tutta la provincia - Il programma completo
"Resist - Raccontare, raccontare, raccontare"
Viterbo - 16 aprile 2009 - ore 14,30

- Giunge alla quinta edizione la manifestazione "Resist raccontare raccontare raccontare", presentata dal circolo Arci di Viterbo.

Di seguito il ricco programma dal 18 aprile al 3 maggio.



Programma


18 aprile Viterbo Officina Belushi
ore 23:00 O’ Zulu’ e Enrico Capuano in concerto

19 aprile Bolsena
ore 17.30 Le Sorgenti caffè libreria di Bolsena
Fronte della fame. Il fronte di guerra e la liberazione nei ricordi di una bambina
di Santina Muzi ed. Stampa Alternativa
intervengono Santina Muzi - Antonio Quattranni

21 aprile Viterbo sala San Crluccio
ore 18:00 presentazione ed esposizione fumetti R-esistenze e Zerotolleranza
BeccoGiallo editore
intervengono Emiliano Rabuiti, Manuele De Carli e Giorgio Santucci
installazione Sogni d’oro di Massimo De Giovanni

22 aprile Viterbo chiesa San Carluccio
ore 17:30 inaugurazione mostra fotografica strada S.Salvatore 14 b: tante storie, un racconto di Daniele Vita

ore 21:30 chiesa San Carluccio
Dux in scatola autobiografia d'oltretomba di Mussolini Benito
di Daniele Timpano
segue intervento di Antonello Ricci

23 aprile chiesa San Carluccio
ore 17:00 Antonio Pennacchi presenta
Fascio e martello. Viaggio per le città del Duce
interviene Antonello Ricci

ore 21:30 proiezione film Non tacere di Fabio Grimaldi
partecipa il regista e Don Roberto Sardelli

24 aprile chiesa di San Carluccio
ore 17:00 incontro-dibattito Copyleft. A chi appartiene la conoscenza?
partecipano
anonima scrittori, collettivo letterario
Kai Zen, collettivo letterario
Zero gravity toilet, gruppo musicale
Interviene Stefano Pifferi
A seguire reading musicale de La Strategia dell’ariete con Kai Zen e Zgt
Anonima scrittori in R-esistenze

ore 23:00 Officina Belushi
Ministri live in “Tempi bui tour”

25 aprile Canepina
ore 17:00 salone IV Stato
proiezione di Aspettando gli Alleati
antifascismo e resistenza nel viterbese
di Giuliano Calisti e Francesco Giuliani
interviste a Renato Busich, Biagio Gionfra e Cariddi “Biagiana” Marinacci.

ore 21:00 teatro Rivellino di Tuscania
spettacolo la Cerimonia di e con Ferdinando Vaselli
con la partecipazione di Raffaella Misiti (acustimantico) e Orchestralunata

ore 21:30 sala San Nicola Blera
concerto di Gadje Niglos
con Fiore Benigni, Fabio Porroni e Marco Marsili
letture a cura di Arci Blera

26 aprile Tuscania
ore 10:30 inaugurazione
Foyer del teatro Rivellino
mostra Morale della Favola. Volti, racconti e luoghi della resistenza nella Tuscia di Daniele Vita
a seguire presentazione del libro Morale della Favola. Raccontare la Resistenza oggi ed. Purple Press

ore 17,00 Civitella d’Agliano, Torre dei Monaldeschi
Noi adesso rivoltiamo il mondo, Angelo Galafati e il Movimento comunista d’Italia bandiera rossa

chiesa San Carluccio
ore 21:30 incontro-spettacolo di Ulderico Pesce
Asso di monnezza

27 aprile chiesa San Carluccio
ore 17:30 conferenza Sicuri che si tratti di sicurezza?
ore 21:30 Beppe Rosso, reading da Le città fragili

28 aprile ore 17:00 Upte, Via del giglio 3
scuola e università: tra innovazione e resistenza (come cambiano il sistema educativo e formativo con i provvedimenti Gelmini e Aprea (Ddl)

Civitella d’Agliano
ore 21:30 torre dei Monaldeschi - spettacolo teatrale “Cosa vuoi da me. Racconti partigiani”, a cura di “Mercuzio & Co”

Montefiascone
ore 21:00 enoteca Volo divino
presentazione ed esposizione del fumetto
Dossier Genova G8
il rapporto illustrato della procura di genova sui fatti della scuola diaz
Gloria Bardi - Gabriele Gamberini

29 aprile palazzo della Cultura di Celleno
La Cerimonia
ore 21:30 reading sonoro di Ferdinando Vaselli
Presentazione del libro Morale della favola. Raccontare la resistenza oggi, a cura di Marco Trulli. Ed. Purple Press

30 Aprile ore 17:00 sala della Provincia di Viterbo
Carlo Bonini presenta Acab. All cops are bastards
Ed. Einaudi

ore 21:30 Officina Belushi
Bebo Storti in MAI MORTI di Renato Sarti

1 maggio Viterbo
Piazza della Morte ore 21:00
Concerto indie-rock
Zero gravity toilet in antidotes for imaginary friends

2 maggio Civitella d’Agliano
ore 21,30 torre dei Monaldeschi
proiezione di Radio clandestina di Ascanio Celestini

3 maggio 2009 ore 16:30 centro sociale Castel D’Asso
incontro con Cristiano Armati, autore di Cuori Rossi e curatore di Ti racconto Dax

21:30 supercinema Tuscania
spettacolo teatrale
“1989”
a cura del aantiere teatrale di Associazione percorsi
regia di Ferdinando Vaselli

Per info: culturavt@arci.it - 0761333958


Approfondimenti

18 aprile Viterbo
ore 23:00 Officina Belushi
O’ Zulu’ e Enrico Capuano in concerto
7 euro

O' ZULU', storico frontman dei 99 Posse, torna sul palco accompagnato da una band di eccezione: Enrico Capuano e la Tammurriatarock, testimonial fissi al primo maggio di piazza San Giovanni.
Con 25 anni di spettacoli sulle spalle, Luca ed Enrico vi sfideranno con un concertone di quelli che non se ne vedevano da tempo... Dal Raggamaffin di “Curre curre guaglio'” e “Ripetutamente” alle virtuose tarantate rock di Capuano per coinvolgervi in un vortice di emozioni forti ed autentiche.
Dalle origini a oggi... Un progetto che guarda al futuro.
Figli della stessa rabbia

19 aprile Bolsena
ore 17.30 Le Sorgenti Caffè Libreria di Bolsena
Fronte della fame. Il fronte di guerra e la liberazione nei ricordi di una bambina
di Santina Muzi ed. Stampa Alternativa
intervengono Santina Muzi - Antonio Quattranni

Una bambina di appena 4 anni si trova a vivere in pieno fronte di guerra nella campagna orvietana. Pagina dopo pagina, scorre una processione di divise militari, una babele di lingue: soldati di tutte le razze che prima avanzano, occupano, poi si ritirano e ritornano di nuovo, fino ai giorni della liberazione.
Si susseguono violenze e crudeltà, ma anche momenti, non rari, di solidarietà, complicità e poesia. La guerra finisce. Passano i giorni della liberazione e ricominciano crucci e sofferenze. Questa volta il nemico è la fame e la povertà.
E la ricerca di una nuova liberazione.

21 aprile Viterbo
o
re 18:00 sala San Carluccio
presentazione ed esposizione fumetti R-esistenze e Zerotolleranza
a cura di Claudio Calia e Emiliano Rabuiti
BeccoGiallo editore
intervengono
Emiliano Rabuiti curatore
Manuel De Carli e Giorgio Santucci, disegnatori

"Speriamo che il potere continui ancora a lungo a considerare il fumetto attività futile, adatta ai bambini. Quando si accorgerà che non è così, sarà troppo tardi." Valerio Evangelisti

R-esistenze
Resistenze ai razzismi, agli sgomberi, all’alta velocità, ai proibizionismi di tutti i tipi, alla mafia, all’omofobia, al precariato, all’invasione di onde elettromagnetica in nome del progresso e all’invadenza della chiesa nella vita pubblica e nella politica.

Zerotolleranza
Rispetto alle allergie, l'intolleranza sviluppa una reazione più lenta e insidiosa, caratterizzata da sintomi dapprima sfumati (spossatezza, irascibilità, nervosismo), che rendono difficile una pronta diagnosi da parte del medico. Nella maggior parte dei casi, l'intolleranza può restare latente nei primi anni di vita per manifestarsi soltanto in età adulta. Per ciò che concerne i sintomi, ogni singolo caso può evidenziare un quadro clinico difforme, con coliche addominali e cefalea, febbre e catarro, eczema e dermatiti acute.

Installazione Sogni d’oro di Massimo De Giovanni e Leila Grani
Nel chiostro del cortile di San Carluccio, un letto adagiato su dei bidoni metallici richiama l’attenzione dello spettatore. I bidoni, contrassegnati con il simbolo della radioattività, contrastano fortemente con l’evocazione del riposo data dalla presenza del letto. Un’immagine di contrasto, di denuncia, che stimola una presa di posizione rispetto al tema dell’energia nucleare.

22 aprile Viterbo
ore 17:30 chiesa di San Carluccio
inaugurazione mostra fotografica Strada S.Salvatore 14 b: tante storie, un racconto di Daniele Vita

Strada San Salvatore 14/b è una via sconosciuta alla città di Viterbo. È l’indirizzo della sasa circondariale che sorge nella campagna a ridosso della più conosciuta strada Teverina. È il nonluogo dove 600 persone detenute vivono, circa 400 lavorano e le associazioni di volontariato operano nell’invisibilità.
Le fotografie della mostra di Daniele Vita e il laboratorio teatrale da cui nasce sono il tentativo di mostrare le storie di alcune persone che vivono questo nonluogo. Sono il racconto di un percorso di riflessione e rielaborazione della propria storia attraverso l’esperienza teatrale che Arci solidarietà Viterbo e Gavac hanno organizzato all’interno della casa circondariale di Viterbo nel 2008 a cura del Teatro degli Incerti.

21:30 chiesa San Carluccio
Dux in Scatola autobiografia d'oltretomba di Mussolini Benito
di Daniele Timpano
segue intervento di Antonello Ricci

Uno spettacolo di e con Daniele Timpano con la collaborazione artistica di Valentina Cannizzaro e Gabriele Linari. Un attore - solo in scena con l'unica compagnia di un baule che viene spacciato come contenente le spoglie mortali di "Mussolini Benito"- racconta in prima persona le rocambolesche vicende del corpo del duce, da Piazzale Loreto nel '45 alla sepoltura nel cimitero di San Cassiano di Predappio nel '57. Alle avventure post-mortem del cadavere eccellente si intrecciano brani di testi letterarii del Ventennio (Marinetti, Gadda, Malaparte…), luoghi comuni sul fascismo, materiali tra i più disparati provenienti da siti web neofascisti, nel tentativo di tracciare il percorso di Mussolini nell'immaginario degli italiani, dagli anni del consenso agli anni dei memorabilia nostalgici. L'attore, costretto ad avvicinare la materia da una lontananza cronologica e ideologica immensa, gioca una identificazione posticcia con l'oggetto del suo racconto, parlando sempre in prima persona, come se il suo corpo contenesse la forza criminale del fascismo tra le sue quattro ossa. Una identificazione che è appunto posticcia, visto che in scena non c'è nessun tentativo di rappresentare un personaggio-Mussolini: il duce degli italiani è nel baule, o al limite nella tomba di Predappio. L'assimilazione forzata tra il soggetto (Daniele Timpano: "sinistramente" vivo) e l'oggetto (Mussolini Benito: "destramente" morto) del racconto riconferma la lontananza irriducibile tra due visioni del mondo inconciliabili. Lo spettacolo è stato finalista del Premio Scenario 2005, aggiudicandosi il primo premio della "Giuria Ombra".

23 aprile chiesa San Carluccio
ore 17:30 Antonio Pennacchi presenta
Fascio e martello. Viaggio per le città del Duce
ed. Laterza
interviene Antonello Ricci

"Una città non è semplicemente un posto dove abita della gente. E dove dorme. Come le stie per i polli. O i campi di concentramento. La città è il posto l'incrocio, la cerniera - dove si svolgono i traffici, gli scambi, le comunicazioni. Ed è per questo che una città non è un museo. Se non è morta. Se è viva si trasforma, inevitabilmente." Così come si sono trasformate le "città del Duce", quelle innumerevoli "città di fondazione" tirate su dal regime tutte più o meno sullo stesso modello, e tutte con lo stesso intento: realizzare la rivoluzione agraria che Mussolini aveva promesso ai suoi reduci e su cui voleva fondare l'impero autarchico. Si comincia nel '28 con la bonifica delle paludi pontine. Tra la data d'avvio della grande impresa e la sua conclusione nel '35 il regime elabora - in modo convulso, contraddittorio e per molti versi deciso sul campo - il proprio modello progettuale di città nuova. Sulla base delle topografie messe a punto per i borghi e le città pontine verranno costruite tutte le successive città di fondazione, dalle Puglie alla Libia al latifondo siciliano.

chiesa di San Carluccio
ore 21:30 Proiezione film Non tacere di Fabio Grimaldi
partecipa il regista e Don Roberto Sardelli

Produzione Blue Film, Depp e Fabio Grimaldi
Italia, 2008

Il film racconta la storia di vita di Don Roberto Sardelli e le vicende straordinarie della scuola 725, che egli fondò nel ’68 a Roma tra i baraccati dell’”Acquedotto Felice”. Il prete andò a vivere in quel luogo di emarginazione condividendo problemi e speranze degli abitanti della periferia romana. Oggi Don Roberto ha deciso di incontrare nuovamente i suoi ex allievi per scrivere come allora, una lettera al sindaco di Roma, Walter Veltroni, denunciando le nuove povertà e le nuove ingiustizie.

24 aprile chiesa di San Carluccio
ore 17:00 incontro-dibattito Copyleft. A chi appartiene la conoscenza?
partecipano
Kai Zen, collettivo letterario
Anonima scrittori, collettivo letterario
Zero gravity toilet, gruppo musicale
Interviene Stefano Pifferi
A seguire reading musicale de La Strategia dell’ariete con Kai Zen e Zgt
e di (R)esistenze con Anonima Scrittori

A chi appartiene la conoscenza? Nell’epoca del web 2.0. in cui i metodi tradizionali di diffusione delle produzioni artistiche sono completamente stravolti a favore di una libera condivisione dei saperi, viene proposto un incontro con alcuni artisti che propongono una strategia di diffusione culturale attraverso la filosofia del copyleft.

Kai Zen
Kai Zen è un ensemble narrativo nato nel 2003 in internet, i suoi componenti; Jadel Andreetto, Bruno Fiorini, Guglielmo Pispisa e Aldo Soliani, provengono da città diverse (Bolzano, Bologna, Messina, Milano) e rappresentano stili di vita e immaginari differenti. Scrivono romanzi, racconti, articoli, recensioni musicali. Hanno ideato vari progetti di scrittura collettiva e curano alcuni siti internet.

Anonima scrittori
Anonima Scrittori laboratorio di scrittura nato sul web nel gennaio 2004. Nel corso del tempo si è diffuso in tutta Italia e, da 4 anni, tra le altre iniziative organizza il concorso narrativo "(r)esistenza - manuale di storie contemporanee" che ha raccolto più di 400 storie di resistenza quotidiana nell'Italia contemporanea. Il meglio del concorso è uscito nell'antologia 'Storie di (r)esistenza', pubblicata dalla casa editrice 'Argonauta'.

Zero gravity toilet
Zero Gravity Toilet è un gruppo di musicisti spinto dalla voglia di cimentarsi nella composizione di brani musicali originali. Ispirandosi ai collettivi degli anni '60-'70, Zgt ha stimolato un'atmosfera di confronto, sperimentazione e ricerca tra individui provenienti da regioni, studi, competenze e percorsi artistici profondamente differenti. Da una riflessione sul senso sociale della musica, Zgt ha attivato un percorso di condivisione intima e creativa utilizzando l'improvvisazione come punto d’inizio per creare un dialogo egualitario tra i suoi membri.

24 aprile Viterbo
ore 23:00 Officina Belushi
Ministri live in “Tempi bui tour”
5 euro

La rivelazione indie-rock del 2008: tre disperati vestiti da Napoleone che hanno stupito pubblico e critica con “I soldi sono finiti” (Otorecords) – il primo album della storia con i soldi dentro. Un esordio fulminante che li ha portati a esibirsi su palchi prestigiosi – dal main stage del Mi Ami, di Italia Wave e dello Spaziale Festival – e a collezionare più di cento sudatissimi concerti in due anni. Presuntuosi, iconoclasti e visionari, i Ministri sono all’attacco e presentano il nuovo attesissimo e pericolosissimo album “Tempi bui” prodotto da Universal Music, uscito il 6 febbraio 2009.

25 aprile Canepina
ore 17:00 salone IV Stato
Proiezione di Aspettando gli alleati
Antifascismo e resistenza nel viterbese
di Giuliano Calisti e Francesco Giuliani
interviste a Renato Busich, Biagio Gionfra e Cariddi “Biagiana” Marinacci.
musiche: Fiore Benigni e Paolo Rocca
consulenza storica: Silvio Antonini
speaker: Claudia Calisti

ore 21:00 Teatro Rivellino di Tuscania
spettacolo la Cerimonia di e con Ferdinando Vaselli
con la partecipazione di Raffaella Misiti (Acustimantico) e Orchestralunata
in collaborazione con Officina culturale Tuscania d’Arte
produzione Arci Viterbo

Spettacolo teatrale tratto dai racconti degli ex partigiani della provincia di Viterbo. Un altro spettacolo sulla guerra e sulla resistenza. Un altro spettacolo sulla memoria. Un’altra piccola cerimonia da festeggiare con i vecchi sempre più vecchi e i giovani sempre più lontani. A che serve raccontare la guerra un’altra volta? Dice Pavese: “io non credo che possa finire. Ora che ho visto cos’è guerra, cos’è guerra civile, so che tutti, se un giorno finisse, dovrebbero chiedersi: - E dei caduti che ne facciamo? Perché sono morti? – Io non saprei cosa rispondere. Non adesso, almeno. Né mi pare che gli altri lo sappiano. Forse lo sanno unicamente i morti, e soltanto per loro la guerra è finita davvero".

ore 21:30 sala San Nicola Blera
Gadjé Niglos in concerto
Letture a cura di Arci Blera

26 Aprile

ore 10:30 inaugurazione
Foyer del Teatro Rivellino di Tuscania
mostra Morale della Favola. Volti, racconti e luoghi della resistenza nella Tuscia
a cura di Daniele Vita

Fino al 3 Maggio

Sette ritratti, sette voci, sette album familiari, per ascoltare sette morali della favola più atroce dell’età moderna. Un fotografo e sette partigiani: “il tempo passa e stiamo diventando troppo anziani, in giro circolano troppe voci, vogliono riscrivere quella storia, ma come è possibile?... Noi facevamo piccole cose insignificanti, non siamo degli eroi…”; scusate ma se vi prendevano mentre... Beh, oggi non ci sarebbe il morale della favola.
progetto vincitore del premio Toscana Foto Festival

a seguire
presentazione del libro Morale della Favola. Raccontare la resistenza oggi
a cura di Marco Trulli
Ed. Purple Press

testo teatrale di Ferdinando Vaselli
immagini di Daniele Vita
testi di
Silvio Antonini, Manuel Anselmi, Giuliano Calisti, Kai Zen, Claudio Lazzaro, Offlaga Disco Pax, Mario Orlandi, Antonello Ricci, Andrea Rivera, Daniele Timpano, Yo Yo Mundi

Partendo dall’idea di trasformare in memoria attiva le testimonianze dei protagonisti della resistenza, Arci Viterbo ha dato vita a un progetto in cui ricerca storica ed espressione artistica rincorrono e rappresentano le esperienze di una
generazione costretta a combattere per conquistare il diritto alla libertà. Questo
volume, insieme ai ricordi dei partigiani ancora in vita, raccoglie testi e immagini
provenienti da quella stretta linea di confine che separa il presente dal passato: da La Cerimonia di Ferdinando Vaselli, prova di teatro narrativo a uso delle nuove
generazioni, al reportage fotografico di Daniele Vita, incentrato sui volti e i luoghi
della resistenza in Tuscia, passando per i racconti di Kai Zen e Anonima
Scrittori, il libro rincorre con linguaggi diversi storie partigiane perfettamente in
grado di comunicare non soltanto con il teampo di ieri ma anche con quello di
oggi. La pubblicazione, infatti, rappresenta l’occasione per promuovere un modo
non retorico e più attuale di celebrare la resistenza dando spazio anche alle critiche nei confronti di una maniera troppo ingessata e ormai persino funebre di
celebrare il 25 aprile e l’anniversario della liberazione. Perché la “morale della
favola è proprio questa”: attualizzare il passato significa necessariamente andare
oltre le cerimonie… E farlo presente!

ore 17,00 Civitella d’Agliano, Torre dei Monaldeschi

inaugurazione della mostra
Noi adesso rivoltiamo il mondo, Angelo Galafati e il Movimento comunista d’Italia bandiera rossa

Intervengono: Silvio Antonini, (segretario e portabandiera Anpi Cp Viterbo), Silvano Calafati (ass. cult. Fata Morgana), Silverio Corvisieri (autore di Bandiera Rossa nella resistenza romana, Roma, Odradek, 2005, I ed. 1968), Aladino Lombardi (segretario per Roma ed il Lazio e alfiere nazionale Anpi).
Noi adesso rivoltiamo il monfo, Angelo Galafati e il Movimento comunista d’Italia bandiera rossa, a cura di Silvio Antonini e dell’ass. cult. Fata Morgana, in collaborazione con l’Archivio di Stato di Viterbo. La mostra sarà aperta dal 26 aprile al 30 aprile e il 2 maggio dalle ore 16:00 alle 20:00.
Per visitare la mostra in altri orari è possibile contattare Massimo Lucarelli (329.9819440) e Eleonora Calanca (333.3244660).
La mostra e tutti gli eventi sono a ingresso libero.

A sessantacinque anni dall’eccidio delle fosse ardeatine, l’associazione culturale Fata Morgana, in collaborazione con l’Anpi Comitato Provinciale e l’Archivio di Stato di Viterbo, rende omaggio al concittadino Angelo Galafati. La mostra documentaria, curata da Silvio Antonini e allestita all’interno della Torre dei Monaldeschi, ripercorre, attraverso fotografie, documenti e lettere originali, inviate da Angelo dal carcere di Regina Coeli, dove era stato rinchiuso prima di essere ucciso, gli episodi più rilevanti della vita di Galafati e della sua attività partigiana, svolta come militante del Movimento comunista d’Italia bandiera rossa. Angelo Galafati, nato a Civitella d’Agliano il 31 agosto 1897, fu membro della banda partigiana Demetrio. La sua casa romana divenne una tappa di smistamento dei prigionieri di guerra, ai quali bandiera rossa garantiva il raggiungimento degli alleati di là dal fronte. Fu trucidato nell’eccidio delle fosse Ardeatine del 24 marzo 1944.

26 aprile Chiesa San Carluccio
ore 21:30 incontro-spettacolo di Ulderico Pesce
Asso di Monnezza

In collaborazione con Libera Viterbo

Asso di monnezza di Ulderico Pesce rientra nel filone del teatro civile già percorso con Storie di scorie: il pericolo nucleare italiano. Racconta i traffici illeciti dei rifiuti urbani e soprattutto di quelli industriali che attanaglia l'Italia tanto da far dire che il vero asso nella manica è “quello di monnezza” vale a dire che l'immondizia smaltita illegalmente offre una grande possibilità di arricchimento soprattutto alla malavita. Il testo è stato scritto in base alla documentazione ufficiale della magistratura italiana, molte delle indagini citate sono ancora in corso, e all’interno del copione si fanno i nomi dei clan della camorra che si dedicano a questa fruttuosa attività, dei funzionari delle istituzioni pubbliche coinvolti e dei titolari delle “finte” ditte di compost per l’agricoltura che sempre più spesso scaricano i rifiuti tossici in discariche abusive o sulla terra agricola.
Ulderico Pesce mira a far comprendere l’intera catena del traffico illecito dell’immondizia, anche da un punto di vista geografico, dal primo anello, rappresentato dalla produzione del rifiuto industriale, prevalentemente nel Nord. Nello spettacolo si denuncia inoltre, la nascita di una nuova questione meridionale che con i traffici de la “Monnezza” trova il suo apice. Il nord industrioso e capitalista produce e il sud “fannullone” prende i rifiuti.

27 aprile Chiesa San Carluccio
ore 17:30 Conferenza Sicuri che si tratti di sicurezza?
21:30 Beppe Rosso, reading da Le città fragili

Un viaggio alla scoperta dei mondi sommersi delle nostre metropoli. Al centro dei racconti tre icone urbane – lo zingaro, la prostituta, il barbone – figure celebrate nell’ottocento come antitesi libertarie alla vita borghese, oggi divenute simbolo in cui si specchiano le nostre paure più latenti. E insieme avanguardie estreme di un mondo sommerso che da un altrove converge verso il centro delle città, a recitare per noi un copione di rapporti codificati: la questua o la marchetta.
È la città fragile, la città di chi vive nell’ombra e arriva all’interesse dei media solo quando commette un delitto: quando varca il confine invisibile entro cui la sua esistenza è tollerata, e allora l’opinione pubblica elabora nuove teorie sulla razza, invoca deportazioni di massa, in nome della sicurezza e della pulizia della città. L’altra città, quella fragile, non può che rispondere rendendo ancora più fitta l’ombra in cui è immersa. Cercando di scampare ai riflettori, consapevole che ogniqualvolta le luci si accendono, la condizione del suo popolo peggiora. Denominatore di tutti i racconti è la strada, luogo che noi condividiamo ogni giorno con gli invisibili. Piano terra da cui guardare la città, dove scivolano i protagonisti quando il tetto delle loro case crolla e i drammi si fanno tragedia, proprio perché esposti all’occhio di estranei e privi di uno spazio che li possa contenere. Zingari rumeni scappati dal loro villaggio in fiamme e accampati alla periferia di un metropoli; ragazze albanesi rapite di casa e gettate sui marciapiedi. Italiani che vanno in rovina e sono costretti a defecare in strada. Vite consumate nella violenza di uno spazio aperto con i tentativi di abitarlo, i gesti quotidiani, e il bisogno di ritrovare una dignità e un’ironia per stemperare il dramma. Racconti in cui l’altra città si sovrappone alla città di sempre e pone se stessa al centro della narrazione, e la vita, quella più vera e umana, viene a prendere la parola e a dettare il suo provvisorio ed effimero ordine, al di sopra e dentro il brusio metropolitano. Oltre, e contro,il non sense politico.
Beppe Rosso, attore, regista e autore teatrale, negli anni ottanta fonda la compagnia Granbadò Produzioni Teatrali e collabora stabilmente con il Laboratorio Teatro Settimo. Come drammaturgo scrive e allestisce con il Teatro Stabile di Torino una serie di testi che affrontano il disagio del vivere contemporaneo: Camminanti, la Trilogia dell’Invisibilità, Fantasmi d’Acciaio.

28 aprile
ore 17:00 Upte, Via del giglio 3
Scuola e università: tra innovazione e resistenza (come cambiano il sistema educativo e formativo con i provvedimenti Gelmini e Aprea (DDL)

In collaborazione con Forum della Scuola della Repubblica

Civitella d’Agliano
ore 21:30 Torre dei Monaldeschi Spettacolo teatrale “Cosa vuoi da me. Racconti partigiani”, a cura di “Mercuzio & Co”

in collaborazione con Ass.ne Fata Morgana

“Cosa vuoi da me. Racconti Partigiani”, spettacolo teatrale sulla resistenza in Italia, presentato dall’associazione culturale Mercuzio & Co, una composizione di frammenti di testi esistenti riadattati da Beppe Fenoglio, Ada Gobetti, Nuto Revelli ecc., scritti inediti, testimonianze dirette e canzoni. Figure di un passato lontano i Cantastorie di questo spettacolo hanno la peculiarità di parlare di cose accadute, di avvenimenti che la memoria ha sbiadito al punto di renderli facili prede di indifferenza e revisionismo.

Montefiascone
ore 21:00 Enoteca Volo divino
Presentazione ed esposizione del fumetto
Dossier Genova G8
Il rapporto illustrato della Procura di Genova sui fatti della scuola Diaz
di Gloria Bardi e Gabriele Gamberini
Interviene l’autrice

La sera del 21 luglio 2001, durante i giorni più caldi del G8 di Genova, la polizia irrompe nel complesso scolastico Diaz-Pertini-Pascoli, dove sono riuniti manifestanti, giornalisti, avvocati, medici e infermieri per trascorrere la notte. La perquisizione si conclude con l'arresto di 93 persone, accusate di resistenza aggravata e associazione a delinquere finalizzata alla devastazione e al saccheggio. Sul campo si contano numerosi feriti, alcuni sono gravi, uno è in fin di vita. Seguendo puntualmente la memoria illustrativa redatta dalla Procura della Repubblica di Genova, Dossier Genova G8 ripercorre minuto per minuto il succedersi degli eventi, illustrando le testimonianze, gli interrogatori, i filmati originali e le registrazioni sonore che hanno smentito in sede processuale la versione dei fatti contenuta nei verbali di polizia e compromesso la credibilità dei 29 agenti accusati di lesioni personali, abuso d'ufficio, falsa testimonianza, calunnia e falso ideologico. A più di sei anni dal G8 di Genova e con un delicato processo ancora in corso, Dossier Genova G8 fornisce una ricostruzione meticolosa, per immagini, delle 261 pagine del testo ufficiale della procura, per scoprire tutto ciò che è accaduto a Genova prima, durante e dopo l'irruzione degli agenti nella scuola Diaz la sera del 21 luglio 2001.

29 aprile
Palazzo della Cultura di Celleno
La Cerimonia
21:30 Reading sonoro di Ferdinando Vaselli
Presentazione del libro Morale della favola. Raccontare la Resistenza oggi, a cura di Marco Trulli. Ed. Purple Press

Spettacolo teatrale tratto dai racconti degli ex partigiani della provincia di Viterbo Un altro spettacolo sulla guerra e sulla resistenza. Un altro spettacolo sulla memoria. Un’altra piccola cerimonia da festeggiare con i vecchi sempre più vecchi e i giovani sempre più lontani. A che serve raccontare la guerra un’altra volta? Dice Pavese “Io non credo che possa finire. Ora che ho visto cos’è guerra, cos’è guerra civile, so che tutti, se un giorno finisse, dovrebbero chiedersi: - E dei caduti che ne facciamo? Perché sono morti? – Io non saprei cosa rispondere. Non adesso, almeno. Né mi pare che gli altri lo sappiano. Forse lo sanno unicamente i morti, e soltanto per loro la guerra è finita davvero".

30 Aprile
ore 17:00 Sala della Provincia di Viterbo
Carlo Bonini presenta Acab. All cops are bastards
Ed. Einaudi

«Bonini va al cuore delle ragioni dell'odio senza cercare facili scorciatoie o giustificazioni. Perché l'odio non ha spiegazioni, e ha un solo modo di manifestarsi: il contagio. Un libro fortissimo, impressionante».
Giancarlo De Cataldo

Acab è un acronimo, una sigla famosa nel mondo Ultras, che, se svolta, in inglese suona così “All cops are bastards”, vale a dire “tutti i poliziotti sono dei bastardi. Ma è anche uno degli ultimi titoli che va ad arricchire la collana stilelibero della Einaudi, un titolo forte non c’è che dire, ma perfettamente adatto al contenuto che veicola. Questo nuovo libro, scritto dopo una lunga inchiesta sul campo da Carlo Bonini, giornalista della Repubblica, svela il background allucinante di una certa parte della polizia italiana, quella cresciuta con il mito di una destra reazionaria e violenta, quella che si è resa colpevole, a Genova nel 2001, di uno degli episodi più gravi dagli anni delle stragi di stato in poi, ma anche di molto altro. Quello che emerge dal libro di Bonini è un ritratto raccapricciante, che con la forza di un linguaggio iperrealistico, tratto dalle chat che alcuni di questi”poliziotti cattivi” frequantavano sul web. Acab: all the cops are bastards è un libro che ci deve far riflettere non solo sul ruolo della polizia, dell’organo di controllo per eccellenza, nella nostra società, ma che soprattutto ha il compito di riportare l’attenzione di un pubblico, spesso troppo distratto, su quella trama di fatti sconcertanti di violenza urbana che hanno riempito le cronache dei giornali e la storia italiana degli ultimi anni, dai fatti della scuola Diaz all’assalto militare degli ultras a una caserma di Roma.

ore 21:30 Officina Belushi
Bebo Storti in Mai morti di Renato Sarti
in collaborazione con Teatridithalia e Teatri90/Maratona di Milano
produzione Teatro della Cooperativa

7 euro

Mai morti è uno spettacolo che fa discutere, arrabbiare, divide, emoziona e commuove. Con una scrittura evocativa (una sorta di affabulazione nera), Renato Sarti ripercorre la nostra storia recente attraverso i racconti di un uomo mai pentito, per riflettere su quanto – in Italia - razzismo, nazionalismo e xenofobia siano ancora difficili da estirpare. È affidato a Bebo Storti il difficile compito di dare voce a questo nostalgico delle “belle imprese” del ventennio fascista, oggi impegnato in prima persona a difesa dell’ordine pubblico contro viados, extracomunitari, zingari e drogati. Durante una notte milanese dei nostri giorni il protagonista si abbandona a ricordi sacri, lontani, cari. Evoca il bell’agire della Ettore Muti, banda fascista che Mussolini elevò a legione autonoma che rimarrà tragicamente nella memoria della città per la ferocia delle torture praticate a centinaia di antifascisti. Rivive la strage della comunità copta di Debrà Libanos, a novanta chilometri da Addis Abeba, dove nel 1937 il viceré Rodolfo Graziani e il generale Maletti Pietro Senior si resero protagonisti dell’eccidio di 2000 fra fedeli e diaconi. Accenna all’uso indiscriminato e massiccio dei gas da parte dell’esercito italiano in Africa contro le popolazioni civili. E ancora rievoca le più orribili imprese portate a termine dalla Decima Mas nel Canavese e in Friuli nel 1944. Anche il passato più prossimo, e il nostro presente, animano i suoi sogni a occhi aperti: dalla Milano incandescente del 1969 quando “ai funerali di Piazza Fontana si doveva fare il gran botto finale. (…) Allora si che si riusciva a scaraventare anarchici tranquillamente dalla finestra, raccontare frottole a destra e a manca e farla comunque sempre franca” fino ai fatti agghiaccianti del G8 di Genova e alla morte di Carlo Giuliani. Un monologo che cerca di rammentare, a chi se lo fosse dimenticato o non l’avesse mai appreso, che la parola antifascismo ha ancora un fondamentale e profondo motivo di esistere.

1 maggio Viterbo
Piazza della Morte
ore 21:00
Concerto indie-rock
Zero Gravity Toilet in Antidotes For Imaginary Friends

In collaborazione con Magna Magna e Subterra

Zero Gravity Toilet è un gruppo di musicisti spinto dalla voglia di cimentarsi nella composizione di brani musicali originali. Ispirandosi ai collettivi degli anni '60-'70, ZGT ha stimolato un'atmosfera di confronto, sperimentazione e ricerca tra individui provenienti da regioni, studi, competenze e percorsi artistici profondamente differenti. Da una riflessione sul senso sociale della musica, ZGT ha attivato un percorso di condivisione intima e creativa utilizzando l'improvvisazione come punto d’inizio per creare un dialogo egualitario tra i suoi membri.

2 maggio Civitella d’Agliano
21,30 Torre dei Monaldeschi
proiezione di Radio Clandestina di Ascanio Celestini

“Radio Clandestina. Memoria delle Fosse Ardeatine” di Ascanio Celestini, ispirato al libro di Alessandro Portelli L’ordine è stato eseguito e girato all’interno del Museo della Resistenza di via Tasso a Roma.

3 maggio 2009
16:30 Centro Sociale Castel D’Asso
Incontro con Cristiano Armati, autore di Cuori Rossi e curatore di Ti racconto Dax

Davide Cesare - «Dax» per gli amici e per il resto del mondo - ha ventisei anni, quando il 16 marzo 2003 viene assassinato sui Navigli a Milano. Lascia una donna, una figlia piccola, un lavoro faticoso consumato sulle strade. A ucciderlo due fratelli: Federico e Mattia Morbi di 28 e 17 anni. Nonostante Dax fosse un militante dell'Orso (Officina di Resistenza Sociale) e i due giovani Morbi fossero soliti scorrazzare per le strade con il loro rottweiler di nome «Rommel», un tributo all'omonimo generale nazista, la stampa e le istituzioni hanno sempre cercato di liquidare l'omicidio come «una rissa tra punk». A questa storia - una delle tante, a cui è stata negata la matrice politica - Cristiano Armati è particolarmente legato. Così nel suo recente volume «Cuori rossi» (Newton Compton Editori) per farci capire chi era Dax parte «dalle sue spalle larghe, dal suo fisico robusto e da un volto che ispira amicizia e simpatia, lasciando trasparire la sua passione…». Ma la vicenda di questo ragazzo milanese, che per vivere guida un camion e che per passione si batte per evitare gli sgombri o le privatizzazioni delle case popolari è solo una delle tante espressioni di violenza e di sopraffazione che si annida fra le viscere della nostra Italia. Storie di assassini fatti passare per «tragici incidenti o fatalità», rimozioni collettive, morti della non memoria. A tutte queste vittime Armati, nato a Roma nel 1974, dedica pagine e pagine di accurata ricostruzione storica, per «tentare di restituire le lacrime e il sangue a un'asettica lista di contadini, operai, studenti, sindacalisti e militanti che, dopo aver pagato con la vita il prezzo delle proprie idee, sono stati troppo spesso ridotti a un nome che affiora nei verbali degli addetti all'ordine pubblico». Spinto da un criterio di natura emozionale, l'autore parte dagli eccidi di contadini e operai nel dopoguerra come la strage di Portella della Ginestra, ripercorre i sanguinosi anni del '68, con i quei casi che hanno segnato profondamente la storia del nostro Paese, giunge ai giorni nostri, dove per essere picchiati o ammazzati basta veramente poco: partecipare a un concerto a Villa Ada, o presentarsi al mondo con un qualunque segno di apparente diversità (un abbigliamento trasandato, dei capelli lunghi…) rispetto a un modello codificato di feroce ed efferata «normalità».

21:30 Supercinema Tuscania
Spettacolo Teatrale
millenovecentottantanove
A cura del Cantiere teatrale di Associazione Percorsi
Regia di Ferdinando Vaselli
Con Eleonora Faccenda, Caterina Arcangeli, Chiara Baldacchini, Alessio Gelli,Corrado Ciambella, Davide Amato, Mariacoronata Roselli, Alessandro Curti, Rita Gaetani

“Io sono cresciuto con Jeeg robot d’acciaio, con Love Boat, con il commodore 64 , e mentre guardavo Bimbumbam e giocavo a pallone fuori casa cadeva il muro di Berlino”. Un percorso schizoide attraverso una memoria parziale ma al contempo collettiva messa in scena da 8 attori.

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