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Viterbo - Cna - Meschini: "La crescita rallenta, ma il comparto tiene"
"La piccola impresa trainante per l’economia"
Viterbo - 16 aprile 2009 - ore 15,00

- I numeri confermano: nella Tuscia, l’artigianato, una realtà diffusa di 8.400 aziende, conosce la crisi, ma resiste. Nel 2008, il saldo tra le iscrizioni nell’Albo provinciale e le cancellazioni è stato, ancora una volta, positivo: + 184 imprese (763 si sono registrate, 579 hanno chiuso i battenti).

Insomma, il comparto tiene. “Tuttavia, dall’analisi del movimento delle aziende artigiane, effettuata in base ai dati elaborati in questi giorni dalla commissione provinciale per l’artigianato, arrivano dei segnali sui quali è necessario ragionare”, è il parere di Adalberto Meschini, segretario della Cna associazione provinciale di Viterbo.

La prima osservazione è che si assiste a un rallentamento della crescita negli ultimi tre anni. “Nel 2006 abbiamo rilevato + 268 imprese, nel 2007 siamo passati a + 216. Nel 2008 si è verificato un ulteriore decremento, pur in presenza di un saldo attivo; è diminuito altresì il numero delle iscrizioni, che nel 2007 erano state 812. Nel complesso, si può dire che l’artigianato mantiene la sua solidità e resta un comparto vitale per la nostra economia, quindi va fortemente sostenuto.

Tuttavia -osserva Meschini- non possiamo ignorare questa tendenza, anche tenendo conto dei risultati del Rapporto congiunturale sull'artigianato nella regione, che abbiamo già illustrato e che prevede, per il primo semestre di quest’anno, la contrazione del fatturato e un accentuarsi delle difficoltà”.

Un dato che preoccupa il segretario della Cna è quello relativo alla cancellazione delle imprese per anno di iscrizione. La mortalità è troppo alta nei primi periodi di vita: sulle 579 cessate, ben 112 hanno tra i due e i quattro anni, 237, quasi la metà, tra uno e sei anni. Molte di queste aziende sono gestite da immigrati.

Nel 2008 il saldo è stato positivo nei settori delle costruzioni (+ 133 imprese) e dell’estetica (+ 25); seguono l’impiantistica termoidraulica (+ 16) e l’abbigliamento (+ 9). Di nuovo un calo per i settori artistici (- 10) e per l’autotrasporto (- 8).

Stabile il movimento anagrafico delle imprese soprattutto nei comuni del litorale, mentre nei centri del distretto della ceramica aumentano sia le cancellazioni che le iscrizioni. Anche in quest’ultimo caso, si sente l’effetto immigrazione.

“La Commissione Provinciale per l’Artigianato, grazie al lavoro di elaborazione dei dati che svolge con puntualità, ci offre uno strumento prezioso -conclude Meschini- per la messa a punto delle strategie mirate al rilancio competitivo della piccola impresa”.

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