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Viterbo - Cinalli, associazione per Sinistra della Tuscia, interviene sul caso Vauro
"Una maggioranza non può imporre criteri e parametri"
Viterbo - 16 aprile 2009 - ore 19,30

Riceviamo e pubblichiamo - I temi della cultura e della partecipazione si intrecciano in questi mesi.

Chi ha diritto di parola nel nostro paese? Dove si trova il limite alla libertà di espressione e, soprattutto, chi lo può imporre?

Quali parole sono vietate e, in particolare e soprattutto, quali mezzi?

Una sola cosa mi sembra opportuno ricordare a questo riguardo e facendo riferimento alla vicenda di Vauro e alle parole del vice sindaco Meroi.

Non è tollerabile che possa esistere una maggioranza che individua ed impone criteri e parametri (sulla televisione pubblica in particolare).

Questo è tipico di una opprimente ed indebita “occupazione culturale”.

Viceversa esiste una prassi e un confronto, anche dinamico, ma aperto e partecipato, che indica quali sono i riferimenti di una cultura comune e di una etica condivisa. Un rapporto che deve coinvolgere tutti, oltre i partiti e le parti, e che necessariamente deve porsi il problema dell'educazione in una prospettiva futura.

Come qualcuno ha già fatto notare, per il falso e il dileggio esiste la magistratura.

Che sia un partito (o una sola persona) a decidere cosa si può dire e cosa no è semplicemente barbarie.

Umberto Cinalli
Presidente dell'associazione per la Sinistra della Tuscia

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