- “Uniti contro la crisi”: si è svolta a Roma il 16 e 17 aprile la conferenza regionale del turismo organizzata dall’Agenzia regionale per la promozione turistica di Roma e del Lazio. Erano presenti, il sottosegretario del Governo con delega al turismo Michela Vittoria Brambilla, il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo, l’assessore al Turismo della Regione Lazio Claudio Mancini, il presidente dell’Agenzia regionale Federica Alatri, gli assessori al Turismo delle Province del Lazio e del Comune di Roma, oltre ai rappresentanti delle principali associazioni di categoria del settore e numerosi operatori turistici. Per palazzo Gentili, l’assessore Angelo Cappelli.
Oltre a prendere atto che la crisi ha portato un ridimensionamento degli arrivi stranieri, in particolare relativi a quei mercati per i quali Roma aveva sempre rappresentato la destinazione principale – come Stati Uniti e Canada - si è evidenziata una contrazione anche per i flussi provenienti da oriente.
La contrazione – come ha affermato l’assessore Mancini – ha determinato anche una perdita di posti di lavoro in un settore dove non sono stati previsti dal governo ammortizzatori sociali. Ha poi individuato nei mercati emergenti una realtà ormai da considerarsi tale e sulla quale investire nel promuovere Roma ed il Lazio.
Il presidente Alatri ha evidenziato invece le attività intraprese e programmate dall’Agenzia, dal settore congressuale all’offerta termale, poi gli itinerari religiosi, il turismo balneare, quello sportivo, ricreativo, culturale, ambientale, enogastronomico.
L’assessore Cappelli ha ribadito il ruolo importante che la Tuscia copre nel panorama turistico della Regione, ruolo contraddistinto soprattutto dai tanti temi di attrazione che portano il turista a scegliere la Tuscia come destinazione. Ha ribadito la propria fiducia nell’operato, seppur difficile dell’Agenzia Regionale, aggiungendo che sicuramente la strada intrapresa è quella giusta e che un’accelerazione nell’applicazione della legge regionale 13/97 porterà sicuramente dei benefici ad un settore, quello turistico rimasto per troppi anni ancorato sia legislativamente che fattivamente a concetti ormai superati.
Nel ribadire la volontà di ricercare sempre un coordinamento con le istituzioni e gli operatori locali, Cappelli ha sottolineato come “un amministratore debba spogliarsi da quelli che sono i panni del politico di parte per immergersi totalmente in quelle attività che permettano di gestire la cosa pubblica in modo da raggiungere gli obiettivi prefissati e soprattutto condivisi.
Il turismo per la provincia di Viterbo rappresenta ormai un indice economico non indifferente è per questo che avendo stretti legami con altri settori della vita pubblica quali la cultura, lo sport, l’urbanistica, il commercio, l’ambiente, l’agricoltura ecc. debba giovarsi di sinergie tali da creare una squadra compatta che sappia contrastare le criticità del momento attuale”.
