Riceviamo e pubblichiamo - Caro sindaco, certamente non scoprirò l’acqua calda, ma quello che ti riporto riguarda molto da vicino questa fondamentale risorsa per il nostro territorio.
Durante un’escursione in bicicletta, sono passato di fronte alla sorgente termale delle Zitelle e mi è venuta spontanea una domanda: ma come è possibile che da più di trent’anni questa preziosa fonte termale vada dispersa in un rivolo tra le campagne invece di essere convogliata e utilizzata per alimentare le innumerevoli pozze che li vicino soffrono per la penuria di acqua?
Come è stato possibile l’affidamento alla Itet della fonte per trent’anni senza che questa attuasse una minima valorizzazione della stessa?
Infine mi chiedo a quanto ammonta l’affitto annuo pagato alla Itet per sperperare “l’acqua calda dei viterbesi”.
Ti pregherei di attivarti con il massimo impegno per risolvere questa situazione e più in generale per rilanciare il termalismo, elemento strategico per lo sviluppo armonioso ed equilibrato della città.
Antonio Obino