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Marco Ciervo, capitano dei carabinieri di Viterbo
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Si è conclusa a Ciampino, all’interno dell’aeroporto la fuga di due dei quattro criminali che due notti fa hanno tentato di penetrare all’interno del bar dell’area di servizio della “Molinella” sulla SS Umbro-Laziale.
Nella notte tra giovedì e venerdì, quattro malfattori hanno tentato di penetrare all’interno dell’area di servizio “la Molinella” ma, visto l’inaspettato arrivo di una pattuglia dei carabinieri della stazione di Soriano nel Cimino ,impegnata nel servizio di controllo del territorio, sono fuggiti nelle campagne circostanti, lasciando sul posto anche gli attrezzi da scasso.
Si è subito innescata una serrata caccia all’uomo, protrattasi sino al mattino, facendo giungere sul posto circa una ventina di uomini dalle stazioni di Soriano, Vetralla, Bomarzo, dal Nucleo operativo e radiomobile e dal Nucleo investigativo di Viterbo, coordinati e diretti sul campo dal comandante della compagnia, il capitano Marco Ciervo.
I malfattori, contando sul buio, sono però riusciti a far perdere, momentaneamente, le proprie tracce.
Due di questi, però, durante la fuga, braccati dai militari, hanno tentato il tutto per tutto lanciandosi in un dirupo e ferendosi.
La caccia quindi non si è conclusa.
Nella mattinata di oggi i militari, seguendo proprio la traccia delle presumibili lesioni riportate dai due, sono risaliti ad alcuni cittadini rumeni che si erano fatti curare presso un pronto soccorso della capitale.
Si tratta di due cittadini rumeni di 25 e 21 anni, domiciliati alla Borghesiana e già noti per reati analoghi.
Uno di loro, nella precipitosa fuga, ha addirittura riportato un trauma cranico e la fattura del polso per 30 giorni di prognosi, rifiutando però il ricovero.
I due sono stati rintracciati dai militari della compagnia di Viterbo all’aeroporto di Ciampino, dove stavano per imbarcarsi su un aeromobile diretto in Romania allo scopo di far perdere le proprie tracce e magari tornare una volta calmatesi le acque.
Gli arrestati sono stati portati a Regina Coeli a disposizione dell'autorità giudiziaria.
Nel frattempo continua la caccia dei militari dell’Arma ai rimanenti due componenti della “batteria”.
