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Viterbo - L'Udc ritira i 2618 emendamenti, ma Palozzi (Pd) fa tremare la maggioranza
Provincia, accordo raggiunto a notte fonda
di Giuseppe Ferlicca
Viterbo - 1 aprile 2009 - ore 9,30

Maurizio Palozzi (a destra) con Massimo D'Alema
- In Provincia l’accordo arriva a notte fonda, ma con sorpresa finale.

La discussione del consiglio si chiude intorno all’una e venti, dopo che dalle 23.30, gli assessori Cappelli e Rizzello hanno iniziato una mediazione fuori dall’aula con la minoranza, mentre dentro si continuava lentamente a discutere i 2.618 emendamenti al bilancio presentati da Udc, An e firmati anche da Equitani (Fi).

La mediazione ottiene i risultati sperati e dopo mezzanotte la seduta è sospesa per una riunione maggioranza - opposizione, quindi tocca ai capigruppo.

In consiglio, Domenico Manglaviti annuncia: l’accordo c’è. La minoranza ritira gli emendamenti. Come contropartita, sono approvati tre emendamenti e un ordine del giorno.

I primi riguardano la raccolta differenziata nei piccoli comuni, il registro tumori e interventi di carotaggio nelle cave. L'ordine del giorno contiene impegni per iniziative sul sostegno alle imprese con consorzi fidi, la possibilità di interloquire con le banche per l'anticipo della cassa integrazione e il problema dei capannoni Itas di Bagnoregio.

Ma è a questo punto che parte il colpo di scena. Maurizio Palozzi (Pd) si alza e inizia a parlare, Non è d’accordo.Interviene, indispettendo Miccini, che sostituisce il presidente del consiglio Grattarola. Miccini si alza e se ne va. Ci vuole tutta la pazienza dell’assessore Rizzello per portare di nuovo in sala il consigliere di Rifondazione Comunista.

Nel frattempo è stato richiamato anche Grattarola, impegnato in una seduta di consiglio comunale a Vignanello.

Ma i paletti di Palozzi contro l’accordo raggiunto restano. Per lui si poteva andare avanti tranquillamente emendamento per emendamento. E' una questione di coerenza. E tanto per far capire il suo punto di vista, per ciascuno dei tre punti da approvare interviene lungamente. Facendo le pulci a ognuno dei provvedimenti. Ostruzionismo di maggioranza.

Oltre a chiedere una volta la verifica del numero legale.

A dargli man forte Zezza (Pd), che pubblicamente gli da il suo sostegno. Alla fine gli emendamenti passano con un voto contrario (Palozzi) e un astenuto (Zezza).

“Nel ritirare gli emandamenti – precisa Gianmaria Santucci (Udc) - serenamente dico che nella nostra intenzione non c'era la volontà di creare problemi o di spaccare la maggioranza. Solo cercare di portare il nostro contributo al bilancio e migliorarlo.

Sono convinto che nessuno si sia calato le braghe".

Oggi alle quindici e trenta il consiglio provinciale torna a riunirsi per approvare il bilancio, dopo le dichiarazioni di voto. Ma nella maggioranza il voto di Palozzi non è scontato.

A meno che la notte non gli abbia portato (diverso) consiglio.

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