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Civitella d’Agliano - Resist - 26 aprile
Angelo Galafati
Viterbo - 20 aprile 2009 - ore 3,10

Angelo Galafati
-Domenica 26 aprile 2009, ore 17,00
torre dei Monaldeschi, Civitella d’Agliano (Vt)

Nell’ambito della V edizione RESIST

l’Anpi Comitato Provinciale e l’associazione culturale Fata Morgana, in collaborazione con l’Archivio di Stato di Viterbo

inaugurano la mostra:

NOI ADESSO RIVOLTIAMO IL MONDO
Angelo Galafati e il Movimento Comunista d’Italia Bandiera Rossa
a cura di Silvio Antonini (Cp Anpi Viterbo) e dell’associazione Fata Morgana

Attraverso foto, giornali e documentazione originale, tra cui le lettere inviate dal carcere di Regina Coeli prima del sacrificio, si ricorda il percorso umano e politico del civitellese Angelo Galafati, Combattente Partigiano a Roma per il Movimento Comunista d’Italia Bandiera Rossa, trucidato alle fosse Ardeatine.

Intervengono:
Silvano Galafati (ass. Fata Morgana; nipote del martire Angelo)
Silvio Antonini (Segretario e Portabandiera Anpi Cp Viterbo)
Aladino Lombardi (Segretario per Roma ed il Lazio e Alfiere Nazionale Anpi; figlio del Partigiano di Bandiera Rossa Angelo “Lampo” Lombardi)
Silverio Corvisieri (autore di Bandiera Rossa nella Resistenza romana, Roma, Odradek, 2005, I ed. 1968)

La mostra resterà allestita sino al 2 maggio.


Dalla scheda Anfim:
GALAFATI ANGELO di Giuseppe e Pettinelli Maria. Nato a Civitella d’Agliano il 31 agosto 1887, pontarolo.
Combattente della I Guerra Mondiale di cui fu decorato di Medaglia d’Argento al Valor Militare. Fu sempre d’idee liberali e democratiche. Sin dal 1923 dovette sopportare, per le sue idee socialiste, le angherie del regime fascista, al punto che nella piazza del paese nativo fu oltraggiato e malmenato. Nonostante la sorveglianza e la mancanza di lavoro, non aderì al partito fascista. Si adattò ai lavori più umili per sfamare i suoi sette figli, lavorando giorno e notte.

Dopo il 25 luglio 1943 aderì al Movimento Comunista d’Italia Bandiera Rossa, dove operò unitamente ad altri compagni, unendo gli antifascisti locali.
Su denuncia di una spia, fu arrestato nella propria abitazione, a Roma, in via Fortebraccio n. 15, agli inizi di marzo 1944. Con lui furono arrestati quattro prigionieri russi, un belga ed un francese che aveva nascosto. Fu detenuto a Regina Coeli, cella 256. Trucidato alle fosse Ardeatine il 24 marzo 1944.

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