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Regione - La propone l'assessore Costa
Istituti tecnici e professionali, una riforma orientata al lavoro
Viterbo - 20 aprile 2009 - ore 19,00

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“La riforma dell’istruzione secondaria superiore si inserisce purtroppo in uno scenario che vede un drastico taglio di fondi statali destinati all’istruzione e agli organici con un intervento dall’alto – dichiara l’assessore all’Istruzione, Diritto allo Studio e Formazione della regione Lazio e coordinatrice della IX Commissione istruzione della conferenza delle regioni, Silvia Costa - non sulla base di parametri di qualità e non prevedendo investimenti compensativi, in particolare per l’innovazione didattica e dei laboratori, per l’aggiornamento dei docenti e per le azioni di orientamento.

La nostra Regione ha invece dato vita in questi anni a forti investimenti nel diritto allo studio - continua l'assesore - nell’implementazione di laboratori per gli istituti tecnici e professionali, nell’attivazione dei percorsi triennali integrati tra istruzione e formazione professionale, nei tredici poli di istruzione e formazione tecnica superiore.

Non vorremmo che la riforma nascesse come semplice articolato normativo senza adeguate azioni di sistema e il coinvolgimento attivo dei docenti e delle famiglie.

Con questo nostro seminario – conclude la Costa - abbiamo voluto aprire un costruttivo e indispensabile confronto con le istituzioni scolastiche, il Ministero della pubblica istruzione, le province, i sindacati e le organizzazioni professionali per condividere una riforma partecipata dell’istruzione superiore a cominciare dall’istruzione tecnica e professionale”.

E’ quanto ha detto oggi l'assesore in apertura del convegno svoltosi presso la sede della Regione Lazio, organizzato in collaborazione con l’Asal, associazione delle scuole autonome del Lazio, al quale hanno partecipato Paolo Mazzoli, presidente dell’Asal, Maria Grazia Nardiello, direttore generale dell’istruzione e formazione tecnica superiore del Miur, Paola Rita Stella, assessore alla scuola della provincia di Roma, Maria Maddalena Novelli, direttore dell’ufficio scolastico regionale del Lazio, Alberto De Toni, presidente della Commissione nazionale per la riforma dell’istruzione tecnica e professionale, Gianfranco Zintu, della Consulta dei dirigenti scolastici delle scuole secondarie di secondo grado della provincia di Roma e Fiorella Farinelli, presidente della scuola superiore della Pubblica Amministrazione Locale.

“Con il gruppo di lavoro istituito presso l’assessorato e formato da dirigenti scolastici, da docenti rappresentativi delle diverse province del Lazio e dall’Asal – ha precisato l’assessore – definiremo le indicazioni per una mappatura dei fabbisogni formativi e dell’offerta regionale d’istruzione e formazione, per pervenire ad una programmazione che tenga insieme i nuovi ambiti delineati nella riforma con l’offerta di formazione professionale e alla luce delle nuove regole del dimensionamento scolastico che dovremo definire con un’intesa in conferenza unificata entro metà giugno”.

Sulla base dei dati delle iscrizioni per il 2009-2010 agli istituti tecnici e professionali del Lazio gli studenti costituiranno rispettivamente il 26% e il 17% degli iscritti alla scuola secondaria superiore.

Negli ultimi anni a livello nazionale, si è registrato un calo degli studenti iscritti agli istituti tecnici di circa il 10%.

I professionali hanno avuto una flessione minore mentre sono aumentate le iscrizioni ai licei scientifici, agli istituti magistrali e ai percorsi triennali integrati tra istruzione e formazione.

Le imprese a livello nazionale esprimono un fabbisogno di circa 200.000 diplomati tecnici, mentre mediamente ogni anno si diplomano circa 135.000 giovani.

“Come assessore e coordinatrice della IX Commissione istruzione della conferenza delle regioni - ha dichiarato l’assessore - sono molto preoccupata innanzitutto per il ritardo del governo nell’avviare formalmente in consiglio dei Ministri i regolamenti di riforma degli istituti professionali tecnici e dei licei, considerando che la riforma deve essere operativa dal settembre 2010. Ad oggi lavoriamo su testi provvisori su cui il 23 aprile il Coordinamento delle regioni esprimerà una prima valutazione .

Dall’iniziativa di oggi – conclude la Costa - sono emerse alcune preoccupazioni sulla ridotta specificità e differenziazione che la riforma prevede per gli istituti professionali rispetto ai tecnici, nonché l’esigenza di programmare sui territori l’offerta integrata tra istituzioni professionali e formazione professionale con riferimento alle qualifiche triennali e al diploma professionale di quarto anno”.

E’ stato inoltre sottolineata dall’assessore Costa la necessità di mantenere un’articolazione dei curricula degli istituti professionali con un biennio più un triennio flessibile all’interno (3+1+1+1 e non 2+2+1),per rispondere alle esigenze diversificate di chi si rivolge ai professionali tra cui prevalgono ragazzi stranieri, disabili e giovani che desiderano

Naturalmente vanno definiti con chiarezza per ogni percorso, secondo il sistema europeo Eqf (European Qualifications Framework) le competenze, le conoscenze e le abilità in uscita.

Il professore De Toni ha sottolineato, infine, la filosofia della proposta di riforma predisposta dalla Commissione insediata dal precedente ministro e da lui presieduta, che valorizza una società dei saperi come “rivoluzione culturale” che superi l’attuale egemonia della cultura umanistica su quella scientifica e tecnica.

Un’innovazione che non può che passare per una grande operazione culturale e un forte coinvolgimento attivo dei docenti.

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