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Tarquinia - Danni da volatili - Preoccupata la Lav
"Abbattere i piccioni è proibito"
Viterbo - 20 aprile 2009 - ore 19,30

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“Le intenzioni del sindaco di Tarquinia di contenere le popolazioni di piccioni (Columba livia domestica) tramite lo sparo sono evidenti".

Lo dichiara Christiana Soccini, responsabile territoriale Lav.

"Eppure - continua Soccini - così dicendo e se le intenzioni sono realmente quelle di avviare un piano di gestione delle specie in sovrannumero, il primo cittadino incorre in errore ritenendo che la consistenza numerica di questi volatili possa ridimensionarsi abbattendone semplicemente il numero.

E’ noto infatti che questi animali si trovano in grande numero poiché la riproduzione non avviene solo in un certo periodo dell’anno proprio perché, avendo scelto come strategia di sopravvivenza di coabitare con l’uomo, la specie trova risorse alimentari in ogni stagione o almeno per la maggior parte dell’anno.

Parallelamente, proprio a causa della caccia sfrenata e di necessità ecologiche più complesse, le specie predatrici come i rapaci o i mustelidi sono pressoché scomparse, lasciando ad occupare il ruolo di contenimento delle specie soprannumerarie solo ai ratti e a qualche raro serpente”.

“E' gravissimo il riferimento del sindaco all'uso di sostanze velenose che viene posto come unica alternativa all'abbattimento selettivo - dice Massimo Vitturi, responsabile nazionale caccia e fauna selvatica della Lav -. Ancor di più se si considera che recentemente il sottosegretario alla salute, Martini, ha emesso un'ordinanza che ribadisce il divieto di dispersione di bocconi avvelenati e coinvolge in prima persona sindaci e Prefetti, proprio allo scopo di individuare i responsabili di una pratica penalmente rilevante qual è la distribuzione incontrollata di sostanze velenose.

L'unico metodo efficace per la riduzione numerica dei piccioni, sperimentato da decine di comuni in tutto il Paese, consiste nella somministrazione di mangime medicato con anticoncezionale e con il ricorso a misure preventive che nulla hanno a che vedere con gli abbattimenti proposti dal sindaco. I piccioni, come ribadito anche dalla Corte di Cassazione, sono una specie protetta dalla normativa nazionale, la loro uccisione costituisce quindi un reato penalmente perseguibile”.

“La questione - dice Soccini - si deve affrontare con le già citate prassi sanitarie, ormai da tempo consolidate, abbinandole ad interventi strutturali a tappeto di risanamento degli edifici privati o pubblici decadenti e non manutentati che a Tarquinia abbondano e che sono la prima causa di insediamento di questi volatili. Abbatterli, oltre ad essere proibito, accontenterebbe solo qualche doppietta.”

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