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Viterbo - Interviene l'associazione culturale Camelot
"Terme, cercheremo di capire che fine ha fatto l'acqua"
Viterbo - 21 aprile 2009 - ore 18,45

Riceviamo e pubblichiamo - Abbiamo ascoltato con attenzione ieri, 20 aprile, in Consiglio comunale, l'intervento del Consigliere Giuseppe Peruzzi, in merito alla gestione della Piscina Comunale, Terme dei Papi.

Premesso che, ribadiamo come già detto, nulla abbiamo in contrario all'investimento fatto da privati con l'ausilio del Comune di Viterbo,ma troppi dubbi e decisamente troppo è stato loro concesso.

Come evidenziato, si rende necessario quantomeno rivisitare la convenzione oramai datata,una convenzione,a nostro parere unilaterale, una convenzione che,sembrerebbe, concede al gestore di avere gratis l'acqua,la stessa acqua che il Comune paga, ed inoltre , come evidenziava il consigliere Barbieri, i fanghi che vengono utilizzati per cure o trattamenti, che fine fanno?

Ed ancora,quanta acqua è concesso " avere "alla Società che gestisce la Piscina Comunale?

Certamente c’è un organo di controllo,le periodiche verifiche vengono fatte.

La “callara “, rifatta con soldi pubblici ed abbandonata, è quasi in secca, le vasche adiacenti contengono acqua fredda perché poca ne esce dalla fonte, perché esce poca acqua?

Perchè ogni qual volta si parla di termalismo gratuito la Società Terme dei Papi interviene dicendo la sua,a quale titolo,ci sembra paradossale che gli venga permesso di intervenire,anche trasversalmente solo perché si parla di acque termali.

Abbiamo iniziata questa battaglia a difesa dei Viterbesi e delle loro proprietà,chiedendo una tariffa speciale per i residenti sul biglietto di ingresso,nessuno si è degnato di rispondere, e cammin facendo abbiamo trovato sostegno sia dalle forze politiche rappresentate in Consiglio Comunale,sia da comuni cittadini che ci spronano ad andare avanti.

Siamo certi che si tratta di una convenzione " lindata", ma vorremmo capire il perchè di tanta indifferenza dimostrata verso i Viterbesi, forse non li vogliono nella nostra piscina, o forse vogliono quelli che possono permettersi una domenica con la famiglia da 150 euro.

Noi, dal canto nostro, stiamo approfondendo la vicenda, interessando un legale a scopo conoscitivo, di verificare la convenzione, inoltre intendiamo commissionare uno studio per capire che fine ha fatto l'acqua, l'acqua di tutti i Viterbesi.

Non ce ne vogliano i gestori,ma molti Viterbesi si sentono defraudati e " cacciati " da casa loro e, a nostro giudizio, ben vengano realtà come le Masse di S.Sisto,dove con poco si riesce ad avere e toccare un bene che il sottosuolo ci ha regalato.

Non ci fermeremo,andremo avanti, certi che l'Amministrazione Comunale intervenga con una presa di posizione chiara.

Associazione culturale Camelot
Rinaldo Della Rocca

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