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Viterbo - Resist - Conferenza - Lunedì 27 aprile alla Chiesa San Carluccio
"Sicuri che si tratti di sicurezza?"
Viterbo - 25 aprile 2009 - ore 18,00

- Lunedì 27 aprile nella Chiesa San Carluccio alle ore 17,30, conferenza "Sicuri che si tratti di sicurezza?"

L’incontro vuole essere un’occasione di approfondimento sul tema della “sicurezza”che verrà analizzato nella sua cornice giuridica, nelle sue implicazioni sociali ed antropologiche, nella produzione di senso e di cultura.

Alle 21,30 Beppe Rosso presenterà una lettura tratta dal libro "Le città fragili". Un viaggio alla scoperta dei mondi sommersi delle nostre metropoli.

Al centro dei racconti tre icone urbane – lo zingaro, la prostituta, il barbone –, figure celebrate nell’Ottocento come antitesi libertarie alla vita borghese, oggi divenute simbolo in cui si specchiano le nostre paure più latenti. E insieme avanguardie estreme di un mondo sommerso che da un altrove converge verso il centro delle città, a recitare per noi un copione di rapporti codificati. La questua o la marchetta.

È la città fragile, la città di chi vive nell’ombra e arriva all’interesse dei media solo quando commette un delitto, quando varca il confine invisibile entro cui la sua esistenza è tollerata, e allora l’opinione pubblica elabora nuove teorie sulla razza, invoca deportazioni di massa, in nome della sicurezza e della pulizia della città.

L’altra città, quella fragile, non può che rispondere rendendo ancora più fitta l’ombra in cui è immersa. Cercando di scampare ai riflettori, consapevole che ogni qualvolta le luci si accendono, la condizione del suo popolo peggiora.

Denominatore di tutti i racconti è la strada, luogo che noi condividiamo ogni giorno con gli invisibili. Piano terra da cui guardare la città, dove scivolano i protagonisti quando il tetto delle loro case crolla e i drammi si fanno tragedia, proprio perché esposti all’occhio di estranei e privi di uno spazio che li possa contenere.

Zingari rumeni scappati dal loro villaggio in fiamme e accampati alla periferia di una metropoli. Ragazze albanesi rapite di casa e gettate sui marciapiedi. Italiani che vanno in rovina e sono costretti a defecare in strada. Vite consumate nella violenza di uno spazio aperto con i tentativi di abitarlo, i gesti quotidiani, e il bisogno di ritrovare una dignità e un’ironia per stemperare il dramma.

Racconti in cui l’altra città si sovrappone alla città di sempre e pone se stessa al centro della narrazione, e la vita, quella più vera e umana, viene a prendere la parola e a dettare il suo provvisorio ed effimero ordine, al di sopra e dentro il brusio metropolitano. Oltre, e contro,il non sense politico.

Beppe Rosso, attore, regista e autore teatrale, negli anni ottanta fonda la compagnia Granbadò produzioni teatrali e collabora stabilmente con il laboratorio Teatro Settimo.

Come drammaturgo scrive e allestisce con il Teatro Stabile di Torino una serie di testi che affrontano il disagio del vivere contemporaneo. Camminanti, la Trilogia dell’Invisibilità, Fantasmi d’Acciaio.

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