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Silvio Berlusconi |
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Un 25 aprile all'insegna dell'unità.
Dal premier ai leader dell'opposizione, tutti hanno fatto riferimento a una "festa di tutti" e a un "rispetto per tutti i caduti".
Nonostante qualche piccola "scivolata" di Berlusconi come la proposta, nel discorso pronunciato a Onna, di cambiare il nome da festa di Liberazione a "festa della libertà". Roba da far rizzare i capelli all'opposizione. Che però non ha fatto una piega.
Franceschini ha semplicemente rinviato la proposta al mittente, apprezzando le parole di Berlusconi, che ha definito "importanti, anche se tardive".
Un messaggio, quello del presidente del consiglio, che ricalcato molto quello del capo dello Stato Giorgio Napolitano. "Non si può negare rispetto e pietà a tutti i morti - ha detto - perché solo così si può trovare quell'unità nazionale finora negata da vecchie contrapposizioni".
A "guastare l'armonia generale" la sinistra radicale, che ha fatto notare che i comunisti sono stati estromessi dalla resistenza, e Di Pietro (Italia dei Valori), che ha accusato il premier di comprare il buon senso a buon mercato.