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Viterbo - Il consigliere interviene sulle scuole di Santa Barbara e Tobia
Serra (Pd): "Ma in che città viviamo?"
Viterbo - 27 aprile 2009 - ore 16,00

Riceviamo e pubblichiamo - Va tutto bene?
Un sassolino nella scarpa. Ho preso visione del bando per la scuola di S. Barbara. Rispondendo a un giornalista l’assessore Purchiaroni dice che la notizia è che forse, finalmente, un servizio scuola localizzato ci sarà.

Ci sarà pagando affitti, ovviamente per la gioia di qualche immobiliarista (perché i comuni mortali non ce li hanno mica 500/600 metri quadri inutilizzati da affittare).

Va tutto bene? Dopo oltre dieci anni di chiacchiere (e fossero solo queste non sarebbe niente) ma di centinaia di migliaia di euro buttati tra progetti fatti e rifatti, consulenze esterne, indagini geologiche smentite, espropri frettolosi e maldestri, ricognizioni varie, recinzioni d’oro, transazioni e via dicendo, per fare una grande buca, va tutto bene?

Va bene che una scuola progettata e promessa più volte non si farà più e una (quella di Tobia) realizzata, aperta e subito chiusa perché ci piove dentro non può essere utilizzata e si ritorna al vecchio immobile?

Ma in che città viviamo?

Secondo l’assessore Purchiaroni queste vicende sono acqua di fonte passata sulla fronte?

Totò avrebbe detto pinzillacchere, bazzecole. Ma stiamo scherzando?

Nella passata consiliatura ci facemmo carico di chiedere una commissione d’indagine, non per fare processi, non è quella la sede. Ma per capire a quali meccanismi della politica e dell'amministrazione sia imputabile uno scempio simile.

Fosse solo per chiedere scusa a una comunità cui s’era promessa una realizzazione indispensabile e alla platea dei contribuenti le cui tasse sono andate in fumo.

Fosse solo per ridare un senso alla parola politica .

Perché se gli esiti sono che un esempio così scandaloso di amministrare la cosa pubblica passa in fanteria come se nulla fosse, senza indignazione, altro che sentimenti di antipolitica.

Seppur non emergessero responsabilità o imperizie di altra natura, si impone un atto di “penitenza civile” vera.

E’ un'esigenza che avverto pure da amministratore di minoranza, che potrebbe buttarla in caciara e profittarne.

Invece penso che questo rigore bisogna adoprare, da parte di tutti. Così si fa. E in un paese normale comportarsi così davvero non dovrebbe essere notizia.

Francesco Serra
Consigliere Comunale Pd

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